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Gazzetta d'Alba

Una bottiglia del 1936 delle cantine Marchesi di Barolo e una di Marsala in dono al Pontefice… Una bottiglia di Barolo delle cantine Marchesi di Barolo e una di Marsala Florio del 1936 (anno di nascita di papa Bergoglio), sono state donate al Pontefice in occasione dell’incontro di lunedì 22 in Vaticano promosso dalla diocesi di Verona e da Veronafiere, l’ente che organizza il Vinitaly. A consegnare il Barolo 1936 al Papa è stato Ernesto Abbona, della Marchesi di Barolo. A rappresentare il mondo del vino della nostra regione, c'era anche Francesco Monchiero presidente del consorzio Piemonte land of wine. “Quando ha visto il Barolo, il Papa ha sorriso in modo affettuoso, come si fa di fronte a qualcosa di caro. È stato un momento molto bello”, racconta Abbona. “Noi e Florio siamo state le sole aziende a portare vino al Papa perché soltanto le nostre cantine avevano a disposizione bottiglie di quell’annata. È stato un bell’evento. Il Papa ha rivolto parole importanti al mondo del vino, settore che spesso viene attaccato”, prosegue Abbona. “Quella del vino è una realtà significativa per numero di aziende coinvolte, qualità di produzione e impatto occupazionale, sia sulla scena italiana che internazionale”, ha sottolineato il Pontefice, ricordando come “il vino, la terra, l’abilità agricola e l’attività imprenditoriale sono doni di Dio. Ma non dimentichiamo che il Creatore li ha affidati a noi, alla nostra sensibilità e alla nostra onestà, perché ne facciamo una vera fonte di gioia per il cuore dell’uomo”.

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