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Bolgheri batte Bordeaux: Ludovico Antinori sul tetto del mondo ... C’è chi storce il naso – forse per invidia – quando Wine Spectator emette a fine anno i suoi giudizi. Peccato! Succedesse ai francesi di vincere per tre anni consecutivi la classifica dei vini migliori del mondo sarebbero solo applausi. Il fatto è che gli americani di quella che è la più autorevole rivista di vino nel mondo, non foss’altro perché indirizza il più importante mercato del mondo, quello statunitense, si sono innamorati dei vini toscani e nel 2000 hanno eletto il Brunello Biondi Santi ’55 a bottiglia del secolo, nel 2001 hanno eletto miglior vino del mondo il Solaia ’97 di Piero Antinori, e quest’anno hanno decretato che il miglior vino del mondo è l’Ornellaia ’98 dell’altro Antinori, il marchese Ludovico. I soliti critici hanno insinuato: nel capitale dell’azienda di Bolgheri ora c’è anche un americano, Mondavi. Non è così perché l’Ornellaia (blend di cabernet e merlot affinato due anni in barrique, prezzo in Usa 110 dollari, in tutta Italia 300.000 lire, Euro 154,9) da anni è ai vertici mondiali. E stavolta ha battuto un mito: Cheval Blanc (secondo) per il quale Arnault ha speso milioni di franchi. La cosa rimarchevole è che il premio di Wine Spectator sembra diventato una “questione di famiglia” degli Antinori anche perché adesso Piero e Ludovico insieme con la sorella hanno rimesso vigna comune a Bibbona, non lontano da Bolgheri dove nasce l’Ornellaia, e puntano a fare un grande rosso. Ma a scorrere la classifica di Wine Spectator ci si accorge che Bolgheri batte Bordeaux perché dopo l’Ornellaia al sesto posto si piazza il Guado al Tasso di Piero Antinori anch’esso prodotto nella prima Maremma. E la Toscana batte il Piemonte perché quarto è il Nobile di Montepulciano di Avignonesi e il primo Barolo (Pio Cesare) si piazza settimo. Gran successo anche per il San Leonardo di Guerrieri Gonzaga (12) e primato dell’Italia che nei primi cento vini ne piazza ben 19. Con un riscatto anche dei bianchi: il Sauvignon di Ornellaia, lo Chardonnay di Planeta (Sicilia) e il Soave di Pieropan.

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