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I Viaggi Di Repubblica

Calici in Alto - Sicilia: quei bianchi baciati dal sole ... Si apre a Verona il Vinitaly (va avanti fino al 15 aprile la grande rassegna enoica) e c’è da essere profeti facili se si dice che l’interesse stavolta si sposterà al Sud. Certo l’Italia enologica celebra le sue più consolidate glorie (Piemonte, Toscana, Triveneto) ma deve prendere felicemente atto della prepotente ascesa del Meridione. Ed in particolare della Sicilia: una terra unica da vino. Lasciateci qui rammentare, insieme ai tanti produttori, Giacomo Tachis il maestro degli enologi che collaborando con l’Istituto regionale della Vite e del Vino sapientemente condotto dal presidente avvocato Agueci, ha sparso nell’isola cultura enoica. E i risultati si colgono in bottiglia. Il protagonismo del vino siciliano è consolidato, ma – e qui c’è il contraltare – la produzione d’eccellenza è “piccol cosa” rispetto al mare indistinto di vino che la regione produce. Si parlerà molto nei mesi avvenire, ma qui invece abbiamo scelto quattro bianchi che raccontano in sintesi estrema le potenzialità vere del territorio isolano. Che dopo la zona di Trapani ora scopre anche l’entroterra messineo e la zona etnea. Nelle etichette qui rappresentate troviamo Chardonnay e Inzolia. L’uno spesso ma di bouquet sorprendente (come non è dato di trovarne altrove), l’altra di sostenuta acidità, agrumata, felice nel bouquet floreale e prepotentemente sicula nel carattere: ammaliante e fiera. Sono vini molto minerali e con una nota di solarità. Sarà suggestione? Con pesce e formaggio podalici sono insuperabili. Le aziende: Donnafugata, Planeta, Corvo di Salaparuta, Tasca d'Almerita ...

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