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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Lombardia: Oltrepò, l'altro gusto delle bollicine ... Si discute tra produttori e degustatori della crisi (presunta?) delle bollicine. Si dice: il consumatore non le percepisce come vino da tutto pasto. Si aggiunge: la fama dei francesi ci sovrasta. Poi arriva la Franciacorta, lombardissima terra di chardonnay, e la smentita è nei numeri e nella qualità. Ma c'è un altro pezzo di Lombardia che è terra spumantistica. E' l'Oltrepò Pavese, un triangolo a sud del grande fiume che partecipa di arie piemontesi e confina per vitigni e prassi enologica col piacentino. L'Oltrepò è il maggiore "giacimento" di pinot nero italiano. Peccato che su questa caratteristica non abbia sin qui costruito la fortuna dei suoi spumanti. Anzi si è introdotto vitigno bianco per arrotondare quelle bottiglie. Invece sulla diversità va costruita la nuova immagine dell'Oltrepò a vantaggio del consumatore che può scegliere bollicine più personali. Il pinot nero, anche se vinificato in bianco, resta difficile da domare, ma in Oltrepò si sono fatti progressi e bisognerebbe insistere con l'affinamento delle cuvée, con un po' di legno e un po' di cura in vigna per rilanciare vini che hanno (in potenza) struttura e bouquet di classe. Abbiamo degustato alcune bottiglie frutto della rivoluzione qualitativa che alcune cantine stanno facendo in questa zona e ci sono sembrate meritevoli di considerazione. Sono spumanti da tutto pasto, perfetti con crostacei, ostriche, frutti di mare. Ma hanno struttura che tiene anche cucina più impegnativa. Ottimi come aperitivo se ben freddi.

Le aziende: Tenuta Il Bosco/Zonin (Zenevredo): Brut e Phileo, Il Montù (Montù Beccaria). Monsupello(Torricella)

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