I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Supertuscan, oltre il sangiovese ... E’ capitato – a chi scrive questa rubrica – di degustare in un ristorante una bottiglia dei I Sodi di San Niccolò più che decennale. Era nascosta nelle pieghe di una buona carta dei vini. Questo vino che nasce per volontà di Paolo Panerai nella splendida azienda che è il Castellare in Chianti a dieci primavere dalla vendemmia era di una pienezza impressionante, appena appena aranciato al colore, freschissimo e insieme profondo al palato. Tanto può il sangiovese in fatto di longevità, tanto può un sapiente equilibrato matrimonio del vitigno autoctono con alloctoni che arricchiscono il corredo polifenolico. I Sodi sono a nostro avviso il paradigma dei Supertuscan, i grandi vini che dalla Toscana sono partiti alla conquista del mondo. Il perché è presto detto: uniscono il vitigno simbolo di questa terra, il sangiovese, con altri che lo esaltano. Si dirà, ma la Toscana ha prodotto anche grandi cabernet e grandi merlot (e da ultimo syrah e petit verdot). Vero, soprattutto in Maremma, ma ha prodotto anche storici sangiovese in purezza. Resta la conferma che questa è una grande terra da vino come dimostrano le quattro etichette che raccontiamo e come si può constatare partecipando sabato e domenica alla Corte del Vino a Villa Le Corti di San Casciano Val di Pesa (Fi) ospite il principe Duccio Corsini. Per degustare bottiglie che sono compagne di grande cucina, ma anche di sapori rurali. Questa è la vera nobilità.

La selezione dei vini: Jacopo Biondi Santi, Schidione (80 Euro), eleganza e nerbo; Castello del Terriccio, Lupicaia (95 euro), esclusiva armonia; Castello di Fonterutoli (60 euro), Siepi monumento al Sangiovese; Tenuta di Trinoro (225 euro), sulle tavole che contano ...