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I Viaggi Di Repubblica

Calici in Alto - Montalcino: Moscadello, un “dolce” antico ... Se si parla di vino di Toscana viene in mente il rosso. Se poi si evoca Montalcino allora il pensiero corre a Messer Brunello. E invece ... Invece seguendo le orme del Redi ci si accorge che la fama antica di questa benedetta terra di Bacco era affidata al suadente “Moscadelletto”. Fu quello il primo, e per secoli unico, vitigno montalcinese. Come sia arrivato al limitare della Val d’Orcia non è dato sapere. E’ Moscato bianco, uno dei grandi vitigni nazionali che troppo spesso viene negletto. Vocato per dare vini dolci ma non mielosi, passiti di struttura e al tempo stesso gentili. Liriche in bottiglia. Come quella che ha regalato in una degustazione privata Franco Biondi Santi stappando una delle cento “renane” di Moscadello rimaste dall’annata ’69. Le aveva prodotte suo padre Tancredi, forse il primo innovatore della vitienologia toscana dai tempi di Ricasoli. Ebbene quel Moscadello aveva ancora fragranza, colore d’ambra scura, pienezza al palato e confidenza regalando ancora un po’ di fiore d’acacia, accarezzando i sensi con una nota di soavità. A Montalcino il Moscadello oggi è prodotto di nicchia. Ma quando è ben fatto è grandissimo. Nulla ha da invidiare ai Sauternes, l’appassimento in pianta (grazie al vento che non consente marciume) dà nerbo a questo passito che certo è adatto da fine pasto e meditazione, ma che con formaggi piccanti diventa indispensabile per il godimento del gusto. Costa, come tutto quello che viene da Montalcino, ma ne vale la pena!

Le aziende

Poggio Salvi (... per la cantina della famiglia Tagliabue, Jacopo Biondi Santi ha creato un piccolo gioiello di enologia, l'Aurico ...), Capanna, Banfi, Caprili

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