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I Viaggi Di Repubblica

Le mete dei “vinandanti”. Da Piemonte alla Sicilia, domenica, novecento aziende vinicole si preparano ad accogliere oltre un milione di visitatori con degustazioni, mostre, concerti, menù a tema. E’ il giorno di Cantine Aperte, la manifestazione che in dieci anni ha fatto dell’enoturismo uno stile di vita ... Per Fabio Taiti gli enoturisti sono oltre 4 milioni: li ha contati con una ricerca di Censis Servizi. Per la Fondazione Agnelli il vino è il motore di Montefalco che ha visto, grazie soprattutto al successo del Sagrantino, portato alla ribalta internazionale della cantina Caprai, i suoi valori economici in un mix d’arte, paesaggio e bottiglie eccellenti decuplicarsi (e se ne discuterà in un convegno a fine maggio). E poi Eurisko, Istat a fare altri studi e a raccontare che sì, l’enoturismo, è ormai un fenomeno di massa. Forse la principale attrattiva dell’Italia insieme con la gastronomia e le dotazioni d’arte. E pensare che compie appena dieci anni. Ma è diventato evento da economisti e sociologhi. Francesco Lambertini che fa il docente universitario e il vignaiolo, fresco presidente del Movimento Turismo del Vino, eredita un’iniziativa felice portata avanti prima da Donatella Cinelli Colombini, che con Magda Antonioli e pochi altri la tenne a battesimo nel ’93 con una settantina di cantine per lo più toscane, e poi da Ornella Venica. E oggi può sedersi al tavolo dei protagonisti del turismo, perché domenica 25 maggio, nelle oltre 900 cantine che aderiscono all’Mtv (Movimento Turismo Vino), sono attesi oltre un milione di visitatori. Dalla Valle d’Aosta si preparano a fare degustare le loro botiglie, a coccolare gli ostiti con spettacoli, mostre, abbinamenti con i prodotti del territorio, eventi che illustrano la civiltà rurale e lo strettissimo rapporto che c’è tra la qualità del vino e quella del terroir. Di suo il Movimento Turismo del Vino ci metterà la presentazione della Carta dell’accoglienza, una sorta di codice di autoregolamentazione per dare servizi di qualità a chi va a trovare i vignaiolo nel corso dell’anno, e il rilancio del Club dei turisti del Vino di cui Bruno Pizzul è il principale testimone. Ma dietro la moda cosa c’è? C’è un forte desiderio di riscoperta dei valori rurali. Per questo non ci diremo più enoturisti, ma “Vinandanti”. La curiosità è infatti di scoprire non solo le grandi bottiglie, non solo di conoscere i produttori per capirne i segreti, ma di comprendere l’essenza del vino: il rapporto con i luoghi, i paesaggi, le detazioni d’arte. Cantine Aperte prende il via alle dieci del mattino e si concluderà a notte. Dopo che ogni regione avrà “consumato” il suo appuntamento con l’essenza del vino. Appuntamento che in Friuli comincia dal sabato con degustazioni in tutte le cantine, che in Trentino diventa gemellaggio gastronomico con l’Argentina, che in Lombardia è il treno delle cantine in Valcalepio o una degustazione da Contadi Castaldi di diverse annate di Franciacorta, che in Piemonte è esaltazione dei sapori e della cultura di Langa. In Toscana dove Cantine Aperte è nata si fanno feste agresti, in Emilia Romagna si punta sui concerti, in Umbria l’evento clou è la Mangialonga (Montefalco, Cantina Caprai), nelle Marche da Umani Ronchi si fa il quiz del vino, mentre in Sicilia si fanno percorsi in mountain-bike. E ormai tutti i vignaioli, dai più piccoli ai colossi (come Antinori, Frescobaldi o Zonin a Gambellara, in Sicilia col Feudo Principi di Butera, in Chianti con Castello d’Albola) aprano le porte. Se a bussare è un “vinandante”.

Castelli, rocche e antichi conventi: ecco dove il vino incontra gli appassionati

Umbria - Castello della Sala, tel. 0763/86051

Sicilia - Tasca d'Almerita, tel. 0921/542522

Sardegna - Argiolas - tel. 070/740606

Piemonte - Tenimenti Fontanafredda - tel. 0173/626111

Friuli Venezia Giulia - Rocca Bernarda - tel. 0432/716273

Toscana - Castello di Nipozzano - tel. 055/8311050

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