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I Viaggi Di Repubblica

Montalcino - La storia del Brunello ... Succede raramente che ci si concentri su un’unica cantina. Ma questo è un atto dovuto per ricordare ai troppi frettolosi critici dei giorni nostri che il vino è un bene culturale e che esistono dei (rai, rarissimi e questo ha fatto per decenni la differenza tra noi e i francesi a nostro svantaggio) “monumenti” enologici ai quali conviene portare rispetto. La Tenuta Il Greppo è uno dei pochissimi “luoghi sacri” del vino: la casa natale del Brunello di Montalcino. La custodisce con quella sua involontaria aria ieratica Franco Biondi Santi. Dritto come un fuso, con la chioma canuta, il detto pronto e una infinita sapienza enologica. Celebra quest’anno le nozze d’argento con le sue vigne quando ereditò l’onore e l’onere da suo padre Tancredi che lo aveva ereditato dal nonno e dal bisnonno su, su fino al 1825 quando fu imbottigliato il primo Brunello di Montalcino. La prima vendemmia di Franco Biondi Santi fu il 1970, una riserva particolare. Ma la sancta sanctorum de Il Greppo (chiedete di visitarlo su appuntamento, 0577/848087) incontrerete bottiglie che scorrono la storia. Come quel Moscadello mai più prodotto. La storia dei Biondi Santi oggi continua con Jacopo che a Montepò ha aperto nuova produzione, ma accostarsi a questa cantina dà la vertigine dei secoli e il piacere della scoperta. Qui, e forse solo qui, ascoltando Franco capirete che il vino è natura e poesia, intelletto e fatica. Ma soprattutto è nobile esercizio di sentimenti per accettare vincendo la sfida del tempo.

Le migliori vendemmie: Riserva 1955, Riserva 1970, Riserva 1983, Riserva 1997

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