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I Viaggi Di Repubblica

Toscana, il fascino del rosso aretino ... Si scopre, ed è questo il bello del vino, che terroir fino a ieri considerati minori crescono in qualità grazie all’ostinazione dei produttori e a una giusta politica di sostegno da parte degli amministratori che credono nel complesso valoriale della ruralità. E’ il caso delle terre di Arezzo, dove la determinazione degli uomini ha portato a livelli qualitativi elevati vini che un tempo erano soltanto solidi. Un pool di imprenditori come Antonio Moretti, come i Del Tongo, come i Ferragamo e di storici vignaioli come la famiglia Sanjust Bazzocchi, i Droandi, gli Antinori, gli Avignonesi hanno ridato fiato alle diverse produzioni aretine sostenuti da tecnici come Zelinda Ceccarelli e dall’assessore all’agricoltura Camillo Brezzi che hanno costruito un ben amalgamato sistema territoriale. Complessa è la geografia viticola: si va dal Valdarno, alla zona cortonese, fino alle colline che lambiscono il Casentino. E questa complessità di terroir rende la provincia di Arezzo particolarmente interessante per chi vuole fare degustazioni di scoperta e non si lascia affascinare solo da vini di grande struttura e iperfruttati. Merito di alcuni produttori è di aver insistito sul sangiovese che qui dà esiti peculiari: i rossi pur d’impostazione toscana hanno più finezza, sono appena un po’ più corti degli altri sangiovese, ma rivaleggiano con i più celebrati in eleganza. Senza dimenticare i vinsanti che qui sono un must. Vini di tradizione da gustare con la cucina, straordinaria per autenticità, di questo territorio.

Le migliori aziende: Setteponti, Fattoria Petrolo
Giacomo Marengo, Fattoria di Gratena ... (arretrato de “I Viaggi di Repubblica” del 26 febbraio 2004)

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