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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto: Masi alla scoperta del nuovo vino ... Si cerca, talvolta con un eccesso di frenesia, di comprendere quale sarà il futuro del vino, ora che il mercato sembra dare segni di stanchezza. Se aveste la buona sorte di chiaccherare qualche tempo con Sandro Boscaini – titolare della storica cantina Masi, una delle più celebrate di Valpolicella – vi sentireste rassicurare e dettare una ricetta di buon senso che nulla, come i vini di questo signore, ha di pretenzioso. Perché somiglia quella ricetta al vino di Masi? Perché sono vini di solidissima tradizione supportati da una moderna tecnologia di vinificazione e da una maniacale cura nella coltivazione. Ecco: il rimedio contro la crisi è la tradizione. Sì, avete capito bene, il divenire incessante mantenendo però salde le radici. Così, mentre tutti si spaventano della possibile aggressione del nuovo mondo enologico, Boscaini se ne è andato in Argentina a far vigna senza nulla dimenticare nella cura delle sue aziende venete, ma anzi portando oltre l’Atlantico il buono dell’Italia. Che ad esempio è la Corvina (vitigno principe dell’Amarone e di tutta la Valpolicella in rosso) che nella zona di Mendoza ha dato esiti importanti. Boscaini ha nel suo catalogo anche i vini degli ultimi eredi di Dante Alighieri, che festeggiano i 650 anni di vigna. Ecco una cantina trasversale nel tempo che va dal Rinascimento al nuovo mondo passando per l’Amarone. Così forse si costruisce l’alternativa alla crisi (anche se magari proprio crisi non è) purchè i vini siano buoni. E questi lo sono!

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