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I Viaggi Di Repubblica

Calici in alto - Toscana: Cortona, il rosso le si addice ... Si sente montare tra i produttori un rumore di disappunto: è quello per gli eccessivi vincoli delle Doc. E capita tutto questo perché si sta riformando la legge che istituì e perché i più agguerriti concorrenti internazionali (in primis gli australiani) lavorano senza badare troppo a regole e grida. Così le nuove Doc hanno disciplinari molto elastici che consentono grande libertà di interpretazione vinicola, fondando la loro peculiarità soprattutto sul terrori. E’ il caso di una denominazione toscana ancor giovane ma in forte ascesa: la Doc Cortona. E’ l’ultima testimone del balzo qualitativo che hanno fatto i vini aretini (se ne ragionava qualche tempo fa a Monte San Savino con l’assessore Roberto Vasai e Zelinda Ceccarelli grandi difensori con Zefiro Ciuffoletti e Giacomo Tachis dei vinsanti) arrivati al top. Limitrofa al territorio del Nobile di Montepulciano (un grandissimo di Toscana) la Doc Cortona concede merlot e syrah, cabernet sauvignon e mantiene presidio di tradizione con il sangiovese. I vini hanno tutti un timbro di mineralità, sono riconoscibili e hanno una sorta di eleganza rurale che sembra riprodurre la magnificenza dei luoghi. Cortona è e resta un gioiello di architettura: ha fascino da vendere. Significativo è il fatto che accanto a grandi produttori e di gran nome stiano crescendo piccole cantine. Unico neo: la tendenza dei cortonesi a non fare squadra ed invece tutta la produzione eroica aretina ha bisogno di marchiare compatta sui mercati del mondo.

Le migliori aziende: Avignonesi (Valiano), La Braccesca/Antinori (Pietraia), D'Alessandro (Cortona), La Calonica (Capezzine) ...

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