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I Viaggi Di Repubblica

Azienda biodinamica ... Il Moscato di Trani, dagli aromi dolci, allo Chardonnay... “I Francesi vinificano il Pinot Nero in bianco. Ho pensato di vinificare in bianco l’Uva di Troia, uno dei nostri vitigni più promettenti. Tra un paio di mesi capiremo cosa se ne viene fuori”. Nicola Rossi, deputato dell’Ulivo, guru dell’economia, tra i filari delle sue vigne, in contrada Cefalicchio, vicino Canosa, si sente “semplicemente” un agricoltore. Il suo Moscato di Trani, Jalal, dagli aromi dolci ma secco e vigoroso in bocca, è buono per aprire come per chiudere un pasto. Dorato è invece lo Chardonnay, che porta con garbo tre mesi di invecchiamento in barrique. Per i rossi ci vuole ancora tempo. Ma già si annunciano interessanti novità: la riserva del Rosso di Troia in purezza è un “barolo” del Sud. L’intenzione è di aggiungere un po’ di Cabernet per farne un “superapulian”, capace di lanciare la sfida ai supertuscan. Si dice che la Puglia manchi di un leader, un imprenditore come Marco Caprai in Umbria, di fare da volano per l’economia del territorio. Ora molti sono pronti a scommettere su Nicola. Capo del consorzio del Rosso di Canosa, Doc che ha contribuito a rilanciare, è un agricoltore del terzo millennio, attento alla natura ma con un occhio alle strategie di mercato. L’azienda è biodinamica, trattata come un organismo vivente inserito nel più grande organismo vivente cosmico. Lavoro duro quello di seguire i ritmi naturali della terra e del cosmo, ma il risultato si vede; terreni fertili e vitali e prodotti sani. “All’inizio, quando mio fratello Fabrizio, l’agronomo, ce lo propose io e mia sorella Filli eravamo scettici. Ma è bastato poco per convincerci”, racconta mentre mostra il bosco, l’orto con i pomodori, gli ulivi. Una filiera produttiva a ciclo intero che sarà completata a febbraio, una volta terminati i lavori di trasformazione della casa di “villeggiatura” in un resort. Vino, Ulivi, conserve, un enoteca al centro di Canosa. dove si vende anche lo sfuso. Dalla produzione alla vendita all’ospitalità: il business globale della terra.
Azienda Cefalicchio
Località Contrada Cefalicchio – Canosa di Puglia
Tel. 0883-617601
www.cefalicchio.com

La Parola al Viticoltore - “Le viti non trattate sono più robuste”
“Paradossalmente, l’agricoltura tradizionale è anche più costosa di quella biodinamica, perché le sostanze chimiche aggiunte richiedono altri interventi che fanno lievitare le spese. Inoltre, la terra, le viti non trattate chimicamente si irrobustiscono, superano meglio le avversità climatiche; noi abbiamo vinificato anche quando altri non hanno potuto. Attualmente vendo una parte delle uve per i succhi d’uva in Germania: è più remunerativo; a mano a mano che l’azienda crescerà e aumenterà il peso dei prodotti a maggiore valore aggiunto ridurrà progressivamente questa voce. Nell’enoteca di Trani vendo lo sfuso, una voce importante del conto economico che serve ad attenuare l’impatto delle annate peggiori. Il 50% delle bottiglie prende la via dell’estero, e il resort è una necessità, per ospitare i clienti stranieri che ogni anno ci fanno visita”.
Nicola Rossi
 
Autore: Paola Jadeluca

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