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I Viaggi Di Repubblica

Lo champagne degli zar ... L’immutato successo internazionale della maison Roederer... Era lo champagne prodotto esclusivamente per gli zar. Oggi fa tendenza tra i rapper americani: “Let’s sip the Cris and get pissy-pissy”, canta Jey-Z in “Hard knock life”. Cris sta per Cristal, l’etichetta di punta della Louis Roederer, cantina di proprietà di una famiglia che, in tempi di economia globale e marchi fagocitati dalle multinazionali, ha ancora saldamente in mano beni e capitali di una delle più grandi maison di champagne. Oggi al timone c’è Frédéric Rouzaud, 38 anni, ultimo discendente dei Roederer.
Tra i pochi a poter vantare bollicine prodotte per la maggior parte con uve proprie, coltivate nei 200 ettari di tenute sparse tra la Montagne di Reims, la Vallée de La Marne e la Côte de Blanc, gli unici territori dove si può produrre e scrivere sull’etichetta “champagne”. Le bollicine italiane vendono sempre di più, anche all’estero.
Ma in Italia c’è un boom anche dello champagne, che quest’anno ha fatto registrare un record di esportazioni nel nostro paese, il quinto mercato al mondo. Sono soprattutto i giovani a far salire i consumi di questo prodotto che ormai si beve a tutto pasto o come aperitivo. Molti lo comprano attraverso i gruppi di acquisto, fanno cioè ordini collettivi per spuntare prezzi migliori, anche online.
Ma l’ultima moda è il viaggio in gruppo, tra cantine, ristoranti e degustazioni. Per tornare con i bagagliai pieni di bottiglie. La cantina dei Roederer è a Reims, a due passi dalla cattedrale. Qui venivano ogni anno i maestri cantinieri della corte degli Zar di Russia, per assemblare le bottiglie migliori. Lo zar Alessandro II chiese una bottiglia fatta solo per lui e i suoi ospiti: nasce così il Cristal Roederer, uno degli champagne più cari. Ma Frédéric Rouzaud va fiero di poter stare sul mercato con bottiglie come il Brut Premier che si aggirano sui 38 euro: uno dei migliori sul mercato nella fascia cosiddetta base.

La parola al viticoltore - “Politica produttiva basata sulla qualità”...
“Il nostro marchio è la prova che una politica produttiva basata sulla qualità è il fattore chiave per restare competitivi sul mercato globale, e che un gruppo familiare non ha nulla da temere dalla concorrenza delle multinazionali. Il numero di bottiglie prodotte è deciso di anno in anno, in base agli standard qualitativi della maison e all’andamento dell’annata.
Almeno un terzo deve essere di provenienza dei nostri vigneti, come previsto dai disciplinari più rigorosi, come quello applicato ai Bordeaux più prestigiosi. Questo vuol dire che la quantità è molto limitata. Per conservare il carattere e le distinzioni di ogni vino, il raccolto di ogni parcella è vinificato separatamente. Il periodo di maturazione sulle fecce due volte quello tradizionalmente applicato nello champagne, da 3 anni e mezzo fino a 6 per le bottiglie più pregiate”.

Cristal Roederer 2000, 160 euro
Roederer Brut Premier, 38 euro 

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