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I Viaggi Di Repubblica

I sentieri del vino ... La vendemmia è l’occasione per una singolare e originale vacanza tra feste tradizionali, paesaggi bellissimi, castelli affascinanti e sapori dimenticati... In ogni bicchiere di vino c’è una storia e ad essa appartiene anche il capitolo più gioioso del processo che trasforma l’uva in vino, la vendemmia. Sono gesti quasi rituali quelli della vendemmia, fatti di lentezza e paziente ripetitività, perché un grande vino è soprattutto pazienza. Nel vigneto, per tutto l’anno e anche durante la vendemmia, l’uomo e la natura parlano una lingua antica che la globalizzazione non può cancellare, quella del lavoro manuale, della fatica che diventa passione e orgoglio per dare un’identità al proprio vino. Sono le mani del vignaiolo la sola “macchina” della vendemmia e staccano uno per volta i grappoli depositandoli nell’imbuto e poi nei grandi tini vendemmiali o nelle cassette, prima del viaggio verso la cantina dove l’uva sarà lavorata, pigiata e trasformata in vino. Un rito già celebrato per le uve bianche e che attende le uve rosse. Quest’anno si sta vendemmiando con largo anticipo sulle date canoniche.
Ma gli enologi dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, vera “Università del vino”, rassicurano: l’atipicità dell’annata 2007 è solo meteorologica e la vendemmia si preannuncia di buona qualità per i vini bianchi, assolutamente eccezionale per i rossi. Non male come auspicio per un viaggio tra i vini più famosi del Trentino e gli altri prodotti che stanno per essere raccolti nelle sue vallate.
Uno spumante di grande pregio - Sono già nelle cantine le uve bianche vendemmiate sulle colline attorno Trento, lungo la Valle dell’Adige e in Valle di Cembra. Uve Chardonnay, Pinot bianco e grigio dalle caratteristiche organolettiche ottimali per diventare la base spumante e trasformarsi dopo lungo processo nel più celebrato prodotto dell’enologia trentina, lo spumante Trento Doc metodo classico. Dietro il suo successo una storia iniziata nel lontano 1902 da Giulio Ferrari, “padre” della spumantistica nazionale la cui eredità è stata raccolta da alcune decine di aziende dove si lavora secondo il rigido disciplinare dettato dal Consorzio Vini del Trentino e dall’Istituto Trento Metodo Classico. Il risultato è uno spumante di riconosciuto pregio dal perlaggio fine e persistente, profumo delicato ed elegante che suggerisce note fruttate e fragranti, il gusto secco, fine e armonico.
Castelli e cantine protagonisti - A sud di Trento la Vallagarina è il cuore della Valle dell’Adige. E’ una terra costellata di vigneti e castelli, più volte protagonista della storia trentina. Castelli e cantine condividono spesso gli stessi spazi e le mura cingono veri giardini vitati. Qui si vendemmiano le uve di un autentico testimone del tempo, da oltre cinque secoli legato alla tradizione vitivinicola di questa zona. E’ il Trentino Doc Marzemino, vino rosso autoctono, un vitigno antichissimo del quale la Vallagarina è da sempre la zona di elezione. In particolare la fascia pedemontana e collinare in destra Adige tra Mori e Aldeno, dove si produce il Marzemino di Isera, mentre sulla sinistra Adige tra Calliano e Volano c’è la zona dei “Ziresi”.
I grappoli appassiti fino a pasqua - Pochi chilometri a ovest di Trento la Valle dei Laghi, come sottolinea il nome, è punteggiata di specchi d’acqua. Ben otto se ne contano in una valle dove i paesi curiosamente fanno tutti rima con la parola “vino”: Stravino, Lasino, Calavino, Brusino. Il profumo che dolcemente si alza dai vigneti di Nosiola, vitigno autoctono che dà il nome al vino bianco trentino più caratteristico (Trentino Doc Nosiola), è trasportato dall’Ora, la brezza proveniente dal vicino Lago di Garda che costantemente rinfresca l’aria e la mantiene asciutta. E proprio da grappoli selezionati di Nosiola, nasce un vino davvero speciale, il Trentino Doc Vino Santo. Grappoli lasciati maturare e appassire sulla pianta per essere raccolti a ottobre e riposare ancora, completando l’appassimento su graticci (le “aréle”) per sei, sette mesi, fino alla spremitura nel periodo della settimana santa, da cui il nome del vino. Poi una lenta maturazione, da 3 fino a 7 anni, in piccole botti di rovere, che gli conferisce il caratteristico profumo intenso e ampio di passito e quel sapore piacevolmente dolce e armonico.
Seguendo le orme di Hermann Müller - Lasciando la Valle dell’Adige a nord di Trento per seguire la “Strada del Vino e dei Sapori Colline Avisiane, Faedo, Valle di Cembra” si incontra un paesaggio segnato da scenografici terrazzamenti sorretti da muretti di rosso porfido, dove l’uomo è riuscito a far crescere la vite. La Valle di Cembra ha trovato proprio in un vino, il Trentino Doc Müller Thurgau, il suo ambasciatore nel mondo. L’incrocio tra il Riesling e lo Chasselas sperimentato dallo svizzero Hermann Müller di Thurgau sul finire del XIX secolo doveva essere una varietà dalla maturazione precoce e ben adattabile al clima freddo delle elevate altitudini. Quassù, sui pendii attorno ai paesi di Sorni, Faedo, Lisignago, Faver, Cembra e in alcune zone in quota della Vallagarina e della Valle dei Laghi, ha trovato clima e terreni ottimali per esaltare le uve che danno questo vino dal colore giallo cristallino, dal caratteristico e intenso profumo aromatico e dal gusto piacevolmente fresco e sapido.
Piccole cantine alla ricerca di nuovi sapori - Sempre a nord di Trento la Valle dell’Adige si apre in una grande conca coltivata a viti, protetta a settentrione da alte montagne che riflettono i raggi del sole e la riparano dalle correnti più fredde. E’ il Campo Rotaliano, dove si vendemmiano le uve del più “nobile” dei vini trentini, il Teroldego Rotaliano Doc. In questa enclave il Teroldego Rotaliano Doc, primo vino in Trentino a fregiarsi (nel 1971) di tale riconoscimento, ha trovato condizioni di suolo e di clima ottimali che gli conferiscono caratteristiche assolutamente inimitabili. Piccole cantine familiari e dinamiche cantine cooperative hanno saputo esaltare i caratteri di questo rosso elegante, di colore rubino intenso e dal profumo fruttato che ricorda il lampone e il mirtillo, portandolo nell’eccellenza dell’enologia internazionale.
...e dopo i vini le grappe - Terminata le vendemmia la distillazione delle vinacce rappresenta il completamento naturale del ciclo vite-vino e Trentino Grappa è un’ulteriore “perla” enologica di questa terra. Un distillato di classe, puro e incontaminato in cui apprezzare la delicatezza dei suoi tenori aromatici, i profumi unici ed inconfondibili di un’ampia varietà d’uve trentine: Teroldego Rotaliano, Müller Thurgau, Chardonnay. Quella di Trentino Grappa rimane una produzione che avviene principalmente in distillerie artigianali, lavorando vinacce freschissime in piccole quantità, seguendo saperi tramandati da generazioni di distillatori. Visitarle, non solo vi farà conoscere vere rarità enologiche, ma svelerà nuovi e sorprendenti aspetti di questa terra.
Informazioni: Trentino SpA - & 0461.219500 - fax 0461.219406
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