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Il Fatto Quotidiano

Caldo e maltempo, vendemmia cala del 14%. Brescia, morto bracciante. Cgil: “Zero tutele” … E già iniziata in quasi tutta Italia la vendemmia, in Piemonte, in Toscana, in Puglia, giàdasettimane in Lombardia. Sarà la vendemmia del sorpasso: quello della Francia a scapito dell’Italia, per quanto riguarda le stime sugli ettolitri di raccolto. Dopo anni, laproduzione d’Oltralpe si stima supereràdi netto i 45 milioni di ettolitri, quantità che in Italia non sarà quasi sicuramente raggiunta. Coldiretti stima “una produzione in calo del 14%, intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni registrati la scorsa stagione, facendo entrare il 2023 fra peggiori anni della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo”. E la vendemmia è iniziata con un dramma: nel pomeriggio del 25 agosto un bracciante di 37 anni è morto vendemmiando in un’azienda agricola nel Bresciano. Si è accasciato al suolo intorno alle 14 e non si è più ripreso. Era dipendente di una ditta esterna, di origini rumene. “Aluglio - ha commentato il segretario generale della Flai Cgil di Brescia, Enrico Nozza Bielli - era stata emanata una circolare per la tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni di calore chiedendo una sospensione dal lavoro dalle 14 alle 17. In attesa che lamagistratura accerti la reale dinamica dei fatti, auspichiamo che le aziende agricole non facciano la vorare le persone nelle ore più calde fino a quando le temperature non diventeranno più miti”. Un’indicazione però che mal si confa con i tempi obbligati della vendemmia, che da più parti viene consideratala più difficile degli ultimi decenni a causa della successione di caldo rovente, grandine, alluvioni che ha attraversato l’estate, partendo da un inverno siccitoso. “Il clima, con la sua azione imprevedibile, può ancora stravolgere la vendemmia delle uve rosse, riservando scenari molto diversi”, ha spiegato all’Ansa Mario Ronco, enologo che opera nel Monferrato Casalese. L’attuale ondata di caldo (che dovrebbe finire nelle prossime ore), in particolare “sta accelerando la maturità” con un'azione “più impattante per le varietà più prossime alla maturazione”. La paura di imprevisti climatici ricorre tra le aziende, che pure hanno poche settimane per portare a termine il raccolto in condizioni ottimali. Una situazione precaria che può impattare sui lavoratori più deboli, che non hanno la forza, da soli, di imporre un’interruzione del raccolto. Erano stati almeno cinque i decessi causati da cause riconducibili al caldo a luglio: un numero piccolo, rispetto agli oltre 500 totali nel corso dell’anno, ma sempre troppo alto.

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