02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Il Gazzettino

Tocai, il Friuli cerca di strappare una proroga all'Ungheria. L'ipotesi ventilata fa riferimento alla trattativa Budapest/Australia. Intesa da trovare entro settembre ... Nella guerra del Tocai che da anni oppone Friuli e Ungheria, si aprono nuovi spiragli per i produttori regionali. Dopo il tentativo di mantenere la denominazione (fallita con pronunciamento della Corte europea) ecco spuntare ora una nuova possibilità. L'ultima ipotesi è quella rappresentata dall'eventualità di ottenere una proroga di dieci anni per l'utilizzo da parte dei produttori friulani del nome Tocai che, a partire dalla fine di marzo 2007, dovrebbe spettare esclusivamente all'Ungheria sulla base degli accordi raggiunti con l'Ue.

La nuova prospettiva è stata evidenziata ieri a Roma dal ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, in un incontro con l'assessore regionale all'Agricoltura, Enzo Marsilio, i presidenti dei Consorzi Doc Collio, Colli orientali, Grave e i rappresentanti delle associazioni di categoria (Coldiretti, Cia, Confagricoltura) e della cooperazione. In pratica, il Friuli Venezia Giulia potrebbe approfittare della disponibilità che l'Ungheria avrebbe dato all'Australia (anch'essa produttrice di Tocai ), nell'ambito della trattativa tra Ue e Australia, relativamente ad una proroga nel mantenimento del nome di 10 anni. Una proposta che i produttori friulani si riservano di valutare attentamente e l'opportunità (oltre alla possibilità) di perseguire tale risultato sarà valutata - sottolinea l'assessore Marsilio - la prossima settimana al Tavolo verde regionale e una risposta in merito sarà data al ministro Alemanno prima della sua visita ufficiale in Ungheria, prevista per la fine di agosto. In ogni caso, i produttori friulani ritengono che un eventuale accordo con l'Ungheria debba essere raggiunto non oltre il prossimo settembre.

Qualora l'opportunità di negoziazione con l'Ungheria non vada a buon fine, la Regione si è detta comunque intenzionata a proseguire nella strada già intrapresa, quella dei ricorsi presentati a livello europeo e, al contempo, quella dell'individuazione del nuovo nome e della sua promozione.

Sulla vicenda scende in campo anche Isidoro Gottardo, presidente del Gruppo Ppe al Comitato delle Regioni dell'Ue: «Concentriamo gli sforzi su un obiettivo realistico e, solo apparentemente, minimale - sostiene -: ottenere dall'Ungheria il nulla osta alla produzione e quindi all'uso della denominazione per un periodo congruo rispetto al 2007. Serve all'Australia, ma bene facciamo anche noi. Dieci anni servirebbero in ogni caso a recuperare l'enorme ritardo rispetto ad un nuovo logo; inoltre, tenuto conto che l'Europa avrà in questo periodo nuovi allargamenti, non è escluso che con più attenzione politica si possa approfittare di taluni cambi di regolamenti». (arretrato de "Il Gazzettino" del 21 luglio 2005)

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su