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Il Giornale

Casa Vaaz, un futuro Primitivo … Futuro Primitivo. Un manifesto esistenzial-territoriale quello di una singolare realtà produttiva pugliese, Terre dei Vaaz, che si ispira alla figura di Miguel Vaaz de Andrade, un uomo di affari portoghese, ebrea convertito al cristianesimo, che nei primi anni del Seicento, acquistò il feudo di Casamassima, oggi Sammichele di Bari, e cercò di popolarlo con dei profughi serbi. Una storia, la sua, che incarna i valori di coraggio e di intraprendenza nel dar corpo alle tradizioni, agli odori e all’identità della Puglia e del Mediterraneo tutto. Casa Vaaz è quindi un’azienda che ha radici nel tempo e sguardo alto verso il domani, ciò che si evidenzia anche nelle magnifiche etichette, graficamente eccelse, e nei nomi dei tre vini al momento prodotti, tutti Puglia Igt e tutti a base Primitivo: Ipnotico è un Primitivo in purezza che nell’annata 2017 da me degustata appare rubino intenso agli occhi, di frutti secchi e appassiti e di tostature nobili al naso e in bocca è profondo e sorprendente, da meditazione ma nel senso filosofico del termine. Prezzo da grande vino, attorno ai 100 euro per una delle 2mila bottiglie numerate a mano. Più amichevole l’Onirico, in cui il Primitivo si sposa a un tocco di Aleatico: Balsamico e fresco, un vino dal grande potenziale gastronomico. Prezzo sui 30 euro. Davvero avvincente anche la terza etichetta, il Brut Rosé metodo classico Rem, un Primitivo che fa 32 mesi sui lieviti (la vendemmia è quella del 2018, il dégorgement è avvenuto nel giugno del 2021) che ha un colore rosa perla, una silhouette aromatica delicata ma al contempo sinuosa, una grande piacevolezza in bocca. Una bolla davvero mediterranea a un prezzo inferiore ai 40 euro.

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