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Il Giornale

Dall’Aube l’“altro” Champagne … L’Aube è l’altra Champagne, quella lontana dai riflettori della Vallée de la Marne, della Côte des Blancs, della Montagne de Reims. Una terra che si sviluppa attorno a Troyes, antica capitale della Champagne, anche grazie allo Chardonnay qui portato dai crociati da Gerusalemme attraverso l’isola di Cipro. Qui, a Celles-sur-Ource, lavora Comte de Montaigne, il cui nome omaggia Michel de Montaigne, scrittore e umanista la cui passione ispira la famiglia Revel e in particolare Stéphane, l’anima della maison. Che produce Champagne fortemente territoriali, perché reca nel bicchiere quella combinazione di fattori climatici e geologiche, che a loro volta si legano a quelli umani. Lo stile della maison è quello tradizionale della Champagne, con fermentazioni spontanee, utilizzo del legno e una grande dedizione. Il Blanc des Blancs da me assaggiato è uno Chardonnay in purezza da uve di ottanta parcelle differenti, che invecchia sui lieviti fino a 48 mesi, oltre tre volte quanto previsto dal disciplinare. Un vino dal colore di oro rosato, dal naso ricco e complesso, di fiori e agrumi, dalla bocca complessa, minerale, di solida struttura, e assai lunga. Uno Champagne gastronomico per abbinamenti fantasiosi. Comte de Montaigne produce anche un Brut, un Extra Brut, un Rosé de saignée (ovvero da macerazione), una Cuvée Spéciale da Pinot Noir in purezza e il millesimato Génealogie.

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