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Il Giornale

Tenuta di Biserno, il progetto che riunisce gli Antinori … Bibbona è un piccolo comune dell’Alta Maremma che confina con la ben più nota Bolgheri e condivide con essa anche il destino enologico, fatto di un terroir unico, di un terreno calcareo-argilloso, del benefico sbuffo della brezza marina, di un’esposizione generosa, ciò che ne fa terra d’elezione dei vitigni internazionali. Qui a Bibbona ha casa la Tenuta di Biserno, l’azienda sotto la quale un paio di decenni fa si riunirono i tre rami della famiglia Antinori, quelle di Lodovico (il padre di Ornellaia e Masseto), di Piero (dei Marchesi Antinori) e di Ilaria, che di vino non si è mai occupata. I tre, con il socio Umberto Mannoni, hanno lanciato il nuovo progetto e dopo un po’ di rodaggio lo hanno affidato al figlio di Ilaria, Niccolò Marzichi Lenzi, che ha messo al servizio dell'azienda la sua passione, la sua competenza e anche la sua visione innovativa. Tenuta di Biserno si estende su circa 110 ettari suddivisi nella tenuta omonima (40), in quella di Campo di Sasso (56) e infine in quella di Collemezzano, vicine ma assai differenti da un punto di vista pedoclimatico, ciò che garantisce all’enologa svedese Helena Lindberg, coadiuvata dalla leggendaria consulenza di Michel Rolland, di attingere a una tavolozza di toni e tinte assai varia. L’età media delle vigne è di 35-40 anni, il numero di bottiglie annue mezzo milione, tre quarti delle quali assorbite dall'export, un fatturato che supera i dieci milioni di euro. Tre i vini rossi. Il blockbuster è l’Insoglio del Cinghiale 2021, un blend di Syrah, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petiti Verdot che fa un breve affinamento in barrique per il 40 per cento della massa e ne esce spesso, materico, con note di sottobosco e spezie eleganti. Il Pino di Biserno 2021 è un Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot che fa dodici mesi di barrique e si avvantaggia di una balsamicità prettamente mediterranea davvero affascinante. Il fuoriclasse è il Biserno, prodotto nel 2020 in poco più di 20mila bottiglie, da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, ha incedere maestoso, classe ineguagliabile e sorso ricco. Chiude la rosa un bianco, l’Occhione, da uve Vermentino, dal naso aromatico e pulitio e bocca sapida e puntuta.

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