02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Il Giornale Di Brescia

Sequestro di vigneti in Franciacorta ad Erbusco: una colossale truffa dietro quei "diritti" ... L’indagine scatta all’indomani della grandinata che, lo scorso agosto, danneggia seriamente i vigneti della Franciacorta e del Garda, compromettendo gran parte del raccolto. Ma la produzione di vino, a dire dei carabinieri del Nas, nonostante le grosse perdite denunciate, sembra non averne affatto risentito. I conti quindi non tornano ed i militari preferiscono allungare gli occhi. L’ipotesi di un utilizzo di uve «straniere» alla Franciacorta (per compensare quindi le perdite causate dal maltempo) viene ben presto scartata, quando cioè gli investigatori pizzicano quei settanta ettari di vigneti «clandestini», per lo più ad Erbusco. «Settanta ettari "fantasma" di vite la cui produzione ridimensiona quel calo atteso - spiega il maresciallo Giuseppe Scaletta, comandante del Nas di Brescia -. Si tratta di vigneti impiantati illegalmente, in violazione delle normative europee». L’inchiesta, che fino ad oggi ha coinvolto circa venti aziende franciacortine (altrettanti gli indagati), fa perno sull’acquisizione di «diritti di vigneto» da altre aziende italiane. Già, perché la normativa europea (che stabilisce un tetto nella produzione di vino, un po’ come per le quote latte)prevede la possibilità di realizzare un nuovo vigneto o di ampliarlo a fronte però di un espianto. Ossia un viticoltore può vendere il proprio «diritto di vigneto» ad un’altra azienda, eliminando però, di fatto, la propria vigna. E proprio attorno a «diritti» fasulli o comunque irregolari, sempre a dire dei carabinieri, ruota l’intera inchiesta, ora approdata pure sul piano delle violazioni penali. «Insomma diritti falsi per vigneti clandestini, una grande truffa» sintetizzano gli investigatori che non mettono affatto in dubbio l’ottima qualità del prodotto franciacortino e che ora stanno scavando pure per appurare eventuali truffe ai danni della Comunità europea in merito alle richieste di risarcimento per i danni del maltempo. A gettare acqua sul fuoco, o meglio a sgonfiare una vicenda tuttora poco chiara (anche perché l’indagine è ancora in corso) è lo stesso Consorzio dei vini della Franciacorta. «Quei diritti sono stati acquisiti in buona fede - spiegano dal Consorzio con sede ad Erbusco -. Sono le nostre aziende ad essere state truffate e comunque questi "diritti di vigneto" sono sottoposti al controllo della Provincia». La quale, secondo il Consorzio, pare abbia già dato il nullaosta per gran parte dei vigneti ora finiti sotto sigillo (si tratta tuttavia di un sequestro di tipo amministrativo). L’inchiesta pare destinata ad allargarsi a macchia d’olio, anche in altre province del Nord a vocazione vinicola, mentre rimane piuttosto incerto il futuro di quei settanta ettari di vigna di casa nella terra delle bollicine. L’indagine, al di là dei risultati, appare comunque essere una bella spina nel fianco delle cantine locali che difendono comunque, a spada tratta, la qualità dei loro prodotti. Nel corso delle ispezioni delle ultime settimane, condotte non esclusivamente nella nostra provincia, il Nas ha sequestrato pure sessantamila litri di vino classificato come Doc quando invece non era altro che vino da tavola. Insomma, veniva venduto per una qualità superiore a quella reale. Sempre per una classificazione superiore sono state sequestrate diecimila bottiglie di liquore in un’azienda bresciana, mentre in un’altra cantina della nostra provincia sono finiti sotto sigillo 250 ettolitri di vino. Sempre di ottima qualità, ma piazzato sul mercato con un’etichetta che non corrispondeva affatto al contenuto della bottiglia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su