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Il Giornale

Da Altare a Biondi Santi, novità in botte. Molti vini sono nati per caso. Ma questo non vale per Barolo e Brunello di Montalcino ... Siamo soliti associare il vino a lunghe tradizioni che talvolta affondano le radici in quarti millenari di nobiltà. Eppure il vino come tutte le invenzioni, è figlio della genialità, oltre che della storia. Alcune menti creative, nella vigna e/o in cantina, si impegnano con passione nella ricerca di un teorico equilibrio di sensazioni, cercando di trovare o mantenere la sintonia con gusti in costante evoluzione ... Definire la qualità nella produzione del vino, però, non è semplice, tendo anche presente che molti capolavori sono nati un po' per caso, come Champagne e Cognac. Molti altri invece sono figli di idee innovative, talvolta rivoluzionarie. Prendiamo l'esempio del Barolo, cambiato più volte nel tempo. In orgine era dolce e fu Camillo Benso conte di Cavour a renderlo noto nella versione secca ed austera. Lo statista infatti assunse come enologo il conte Louis Oudart di Reims ... e questi rebbe l'intuizione di portare a termine la fermentazione dei mosti, per eliminare i residui zuccherini ed ottenere vini secchi da far maturare in botte. Ma questa versione del vino ... è quasi un ricordo. La nuova scuola, fiorita negli anni Novanta, lo ha reso un vino più immediato, pronto da bere anche al momento dell'immissione sul mercato ... Elio Altare (La Morra, Cuneo, tel. 0173/50835), è stato uno dei caposcuola del più recente cambiamento, tra i primi ad affinare il Barolo in quelle barrique, piccole botti ... in commercio il suo Barolo di punta, il Vigneto Arborina 1996. Portiamoci in Toscana e soffermiamoci su un altro emblema della storia enologica, uno dei pochi vini al mondo di cui sia noto l'anno di nascita, 1888, creazione geniale di Ferruccio Biondi Santi, che, proseguendo gli esperimenti viticoli del nonno materno, Clemente Santi, individuò un clone di Sangiovese Grosso coltivato nella Tenuta il Greppo. Lo selezionò e lo chiamò Brunello. Oggi, a confrontarsi con questa prestigiosa eredità, alla Biondi Santi (Montalcino, tel. 0577/847121) ci sono Franco e suo figlio Jacopo, che ha acquistato di recente il Castello di Montepò, a Scansano, zona vinicola molto promettente, dove produce alcuni fuoriclasse, come lo Schidione (Sangiovese 40%, Cabernet Sauvignon 40%, Merlot 20%), proposto quest'anno nella versione '98 a 150.000 lire alla bottiglia. In Toscana, però, non si può parlare di creatività senza citare uno dei più clamorosi successi di fine Novecento: il Sassicaia della Tenuta San Guido (Bolgheri, Livorno, tel. 0565/762003). Su di esso sono stati versati oceani di inchiostro, ora basti dire che è il padre di mille superTuscans, quei vini un po' ribelli divenuti celebri al di fuori delle doc ... oggi è uscita l'annata '98 ... Passiamo dalle innovazioni che hanno fatto storia alla luccicanti manifestazioni di creatività che oggi costallano il firmamento vinicolo. Dal Centro-Sud provengono i segnali molto forti dell'ingegno al servizio del miglioramento ... Un esempio eclatante: la siciliana Planeta, fondata nel '95 da tre ragazzi, Francesca, Alessio e Santi (Menfi, Agrigento, tel. 0925/80009), si è già imposta sia per le uve internazionali (soprattutto Merlot e Chardonnay) sia con quelli da uve autoctone (Nero d'Avola, Inzolia, Grecanico) ...

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