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Il Giornale

L'ultimo poeta del vino lancia l'anatema contro il Novello ... Veronelli ... il grande vecchio del vino italiano trascina i suoi ospiti subito in cantina. Dietro una porticina insignificante, c'è l'antro magico che, accesa la luce, fa rimanere a bocca aperta ... 70.800 bottiglie giacenti nella canonica posizione orizzontale ... anche stappando un paio di bottiglie al giorno ci vorranno 97 anni per svuotarla. Troppi, anche per grandissimi vini di grandissime annate ... Veronelli nell'immaginario collettivo viene semmai associato ad Ave Ninchi, l'attrice matronale con cui condusse ai tempi del bianco e nero quei programmi he significarono l'alfabetizzazione enogastronomica per milioni di italiani. Ma anche lui è poeta, forse l'ultimo poeta del vino. Soltanto Veronelli compila le sue schede con il dizionario Battaglia a portata di mano, citando e collegando in un breve testo Baudelaire, Montale, von Rezzori, Omar Khayyam, Sante Lancerio, Geymonat, Pavese, Govoni, Cicerone, San Bernardino da Siena e poeti dialettali che conosce solo lui. Peccato che la letteratura non si usi più nemmeno in libreria, figuriamoci nelle guide del vino. Adesso avanza una schiera di ingegneri del bicchiere, di tecnici vivisettori che descrivono il contenuto di una bottiglia sulla base di assiomi e logismi, indici numerici, tabelle di conversione ... Veronelli si è sempre battuto per le produzioni artigianali, per la difesa delle identità locali, ed è ovvio che dopo essersi scontrato con le multinazionali e con l'Europa burocratica adesso non pone nessuna simpatia per un Islam che dove arriva produce una desertificazione enogastronomica, a forza di leggi e divieti. Lui poi è un vecchio anarchioco gaudente, un libertino indomabile per cui "ogni bicchiere di vino è l'immagine di una giovane donna" ... "il Novello è un coito interritto". Perbacco ! "E' un vino a cui non è stato dato il tempo di svilupparsi e serve soltanto ai produttori che possono incassare subito, usando le uve peggiori" ... Ma allora quale è il vino del cuore di Luigi Veronelli ? "Il mio nettare del cuore ? Un Porto: l'ho bevuto nella valle del Douro, in compagnia di una ragazza di 18 anni, con la quale poi ho fatto l'amore" ... Di questo passo la cantina delle meraviglie non si svuoterà mai, tanto che ogni giorno arrivano nuovi campioni. E coi vini bianchi che invecchiano presto, come la mettiamo? "Le bottiglie in eccedenza le mando alle suore dei conventi qui vicino. Loro in cambio pregano per la mia anima". Sempre di spirito di tratta. "Forse: io sono ateo, ma non si sa mai".

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