Il Giornale

Ferrari, lo spumante compie un secolo. I 100 anni della celebre cantina trentina raccontati in un libro. "Lo spumante del secolo", sottotitolo I primi cent’anni del Ferrari ... Tutto ebbe inizio nel 1902 a Trento con Giulio Ferrari, celebrato oggi con la Riserva del Fondatore. Ma la sua era passione purissima, quasi da esteta della vigna, non legata a ferree linee aziendali. Dopo cinquant’anni, Ferrari non arrivava a produrre 10.000 bottiglie. Le sue bottiglie erano poche, 8.800 nel 1952, ma formidabili, comunque nulla se non un divertimento. Ferrari non aveva figli, fu quasi costretto dalle circostanze a vendere perché i frutti dei suoi studi non venissero vanificati, cancellati. E’ il momento della famiglia Lunelli. E’ il 1947, siamo sempre a Trento, Bruno Lunelli viene posseduto dal demone dello champagne. Nessun errore ... E se oggi il libro celebra anche la bravura dei Lunelli è perché Ferrari, senza figli, vendette loro il suo diamante, Successe questo. I più importanti vitivinicultori del Nord Italia prendono a visitare il burbero produttore, ma questi fissa un prezzo “impossibile”: 30 milioni di lire, in contanti. Ora che siamo nell’era”. Ferrari respinge tutti, vuole cedere a chi rispetta la sua creatura, non gli interessa speculare. Vincerà Bruno Lunelli. La prima volta viene regolarmente bocciato (“Non è un enologo”). Interverrà la Camera di commercio e l’Associazione commercianti “ma c’era un ma”, rimarca Gino Lunelli: “Mio padre 30 milioni non li aveva e allora fece un colpo di testa: 15 milioni riuscì a farseli prestare dalle banche e per gli altri 15 firmò un pacco di cambiali alto un spanna. Affare fatto. Era il novembre ’52. Papà portò subito la produzione a ventimila bottiglie, si avvicina il Natale e prevedeva un boom di vendite. Nel ’54 le banche erano soddisfatte le cambiali strappate”. (pubblicato da "Il Giornale" del 30 giugno 2002)