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Il Giornale

Il Chianti diventa un super classico: la sfida di sei produttori ... Giornata importante a Brolio quella del 21 marzo. Sei produttori, radunati da Francesco Ricasoli, hanno celebrato Un Territorio per Sei Super Chianti Classico, “la sfida di fare grande il Chianti Classico, ognuno col proprio stile e la propria personalità”, parole di Ricasoli. I sei hanno discusso e ipotizzato i modo migliori per legare sempre più i loro terreni al Chianti Classico. Conseguenza concreta: il loro vino più importante è un Chianti Classico che sperano diventi, presto o tardi, un Super Chianti. Sei ditte diverse per tradizione, dimensioni e percorsi produttivi ma convinte che non paghi puntare su una cosiddetta Riserva all’interno della Docg “perché nel caso chiantigiano non ha speciali legami con il terroir”.
Un mese fa sono stati presentati Castello di Ama, Castello di Brolio, Castello di Fonterutoli, Don Tommaso, Giorgio Primo e Grosso Sanese, tutti della vendemmia 2000. Queste le aziende, Ama a parte: Barone Ricasoli a Gaiole, 0577.7301, il primo gran vin Chianti Classico è del ’97, ma questa è anche la cantina dove il Chianti nell’800 nacque. Morale: un passato prossimo da scordare, un presente d’oro. Castello di Fonterutoli a Castellina, 0577.73571: nel ’95 Filippo e Francesco Mazzei rinunciarono a Ser Lapo e a Concerto, per fare del Castello di Fonterutoli il loro vino top. Fattoria La Massa a Panzano, 055.852722: decisivo l’arrivo nel ’92 di Giampaolo Motta a cui si deve il Giorgio Primo, Sangiovese con Merlot. Fattoria Le Corti a San Casciano, 055.820123: pure qui fondamentale il ’92 con l’approdo di Duccio Corsini che ha smentito, col Don Tommaso, la nomea di San Casciano terra di vinelli. Podere Il Palazzino a Monti in Chianti, 0577.747008: i fratelli Sderci, Andrea e Alessandre, sono orgogliosi del Grosso Sanese, Sangiovese in purezza (e per questo nato come Super Tuscan).

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