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Il Giornale

Occhio al Vento, la Maremma di Rocca Macie
Profumo di vongole, di mare, di Versilia e vino. Poco a Sud, in Toscana, attorno a Bolgheri e giù fino a Scansano hanno acquistato terreni alcuni tra i più bei nomi del vino italiano, da Antinori a Zoni, passando per Ezio Rivella. Molti in realtà avevano già “espugnato” l’ormai celebre Bolgheri. Il marchese Piero Antinori, addirittura, a Bolgheri era di casa e suo cugino, Nicolò Incisa della Rocchetta, è il Signor Sassicaia. Nel 1999 Antinori ha rivolto la sua attenzione anche alla zona di Castiglione della Pescaia, nella doc Monteregio di Massa Marittima.

La Maremma, infatti, da microcosmo, si sta affermando come universo composto da luminose galassie: Monteregio di Massa Marittima, Montecucco, Val di Cornia, Morellino di Scansano, Pitigliano, Sovana, Caparbio … sono tutte doc che nel volgere di un lustro faranno parlare di sé. La facilità del pronostico sta nei nomi di chi ha creduto in queste colline. In ordine sparso: Folonari, Gaja, Strozzi, Panerai, Moretti, Muratori, Santa Margherita, Tommasi, Fazi, Battaglia, Biondi Santi, Fattoria dei Barbi, Cecchi, Frescobaldi, Masi, Mazzei, Rocca delle Macie, Poliziano, Querciabella, Gianni Zonin.

Molti degli investimenti, però, daranno i primi frutti nei prossimi anni, perché le viti sono ancora molto giovani. Dopo queste divagazioni, passiamo agli abbinamenti con le vongole di Forte dei Marmi. Tra i primi bianchi sul mercato provenienti dalla nuova Maremma (dal Monteregio) il Vermentino Rocca di Montemassi Igt Maremma 2003, tel. 0564/579700, di Gianni Zonin: naturalmente fresco, minerale, dal profumo spiccato e note agrumate. Anche dal Bolgherese è in arrivo un nuovo Vermentino: Occhio al Vento Igt Maremma 2003, firmato Rocca delle Macie. Anche in questo caso l’aria salmastra proveniente dal mare influisce sullo sviluppo delle caratteristiche aromatiche del vino, che è molto floreale, con sentori di acacia e ginestra. Il retrogusto è amarognolo, tipico del vitigno.

Infine, torniamo a Forte dei Marmi. Sulle colline di Pietrasanta le Cantine Basile, che producono vino dagli anni Settanta nella Versilia storica, hanno lasciato all’inizio del millennio il progetto Terre del Capitanato: i nomi del vini celebrano poeti o artisti. Ad esempio l’Ursone 2002 dedicato al poeta del XIII Secolo che sembra aver dato il nome alla Versilia (“Versidia che da volger facile e presta”). E’ un Igt Toscana bianco di uvaggio Vermentino e Chardonnay, fermentato in acciaio con passaggio in barrique. (arretrato de "Il Giornale" del 27 giugno 2004)

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