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Il Giornale

I migliori vini dell’estate italiana ...
Dal Pinot nero di Grosjean al Furore della Costiera Amalfitana, tanti consigli per bere benissimo. Da una recente statistica sembra che siano moltissimi gli italiani che scelgono la meta delle loro vacanze in base all'offerta enogastronomia del luogo. Per chi ha scelto invece mete più tradizionali, tracciamo un percorso lungo la nostra penisola alla ricerca di cantine note e meno note, che producono a volte tipologie eccellenti ma quasi sconosciute al grande pubblico. Partiamo dalla Valle d'Aosta. Impossibile non segnalare un'azienda storica che produce ottimi vini dalla forte impronta territoriale, la Grosjean, www.grosjean.vievini.it. La sede dell'azienda è situata sul confine dei Comuni di Quart e Saint Christophe ed è facilmente raggiungibile uscendo dall'autostrada ad Aosta Est e proseguendo in direzione Quart-Villair. Fondata nel 1969, la Grosjean produce tutte le tipologie tipiche dell'enologia valdostana tra le quali segnaliamo due rossi: innanzitutto il Pinot Noir, un vino moderatamente tannico che si giova del particolare microclima della regione e che è un perfetto compagno della gastronomia locale. Ottimo anche il Fumin, da vitigno autoctono, un vino dalla vena leggermente speziata da bere in gioventù. Alle porte di Bolzano, vicino al lago di Caldaro, due aziende che vale la pena di visitare: la Cantina di Termeno produce strepitosi vini bianchi e rossi, ma visto il clima consigliamo l'assaggio dei primi. In particolare il Pinot Grigio Unterebner e Gewurztraminer v.t. della selezione Terminum: aromaticità ed equilibrio allo stato puro, www.tramin-wine.it. Seconda tappa alla splendida tenuta di Elena Walch, www.elenawalch.com: qui il Gewurztraminer raggiunge le vette dell'eccellenza sia nella versione base che nel cru Kastelaz. Rimanendo al nord facciamo un salto in Piemonte e precisamente in Val di Susa. Qui si produce un vino molto particolare, l'Avanà, in un territorio di antiche tradizioni vinicole. Il Signor dell'azienda Clarea di Chiomonte, 335.1430386, è un vino molto piacevole e fresco emerita attenzione per essere una vera rarità. Tra le località turisti che più gettonate in questo periodo non può mancare ovviamente la Liguria: l'azienda agricola Laura Aschero produce il meglio dell'enologia locale,0183.293515,dal Vermentino, al Pigato, al Rossese. Tra i vini dell'azienda che ha sede nel Ponente Ligure e precisamente a Pontedassio, segnaliamo n particolare il Pigato, un vino tipico dal colore giallo paglierino, molto profumato e dal gusto pieno e corposo. Scendiamo al centro ed arriviamo in Toscana. Non lontano dai lidi dorati della Versilia troviamo l'azienda Terre del Sillabo, 0583.394487. Siamo in Località Cappella in provincia di Lucca per assaggiare ottimi vini delle Colline Lucchesi: in particolare il Sauvignon Doc Gana che sorprende per gli aromi agrumati e floreali. È prodotto in piccole quantità a seconda della potenzialità del millesimo e in anni particolarmente difficili viene effettuata un'attenta selezione dei migliori grappoli. Puntando decisamente verso Est arriviamo in Umbria, meta prediletta peri suoi innumerevoli itinerari tra il verde e le città d'arte. Impossibile non fare un salto a Montefalco. L'azienda Scacciadiavoli in località Cantinone, 0742.378272, è una delle più antiche del territorio e oggi produce ottime interpretazioni di Montefalco Sagrantino Docg secco e passito e un piacevole Montefalco Rosso Doc considerando il rapporto qualità-prezzo. Dall'Umbria alle Marche il passo è breve: prima di arrivare al Conero merita la visita un'azienda che dista una cinquantina di chilometri dalle rinomate spiagge anconetane. È la Fattoria Coroncino di Staffolo, 0731. 779494, che del verdicchio ne ha fatto un'arte:tutta la gamma è degna di assaggi, in particolare il Gaiospino, Verdicchio Jesi Doc Classico Superiore, uno dei migliori verdicchio della regione con la sua complessità aromatica frutto di un'attenta selezione dei grappoli lasciati surmaturare. Inoltriamoci verso sud per conoscere una giovane realtà abruzzese, la Fattoria La Valentina, nelle vicinanze di Santa Teresa nel comune di Spoltore sulle colline vicino a Pescara, www.fattorialavalentina.it. Siamo a pochi chilometri dall’Adriatico e non lontano dai massicci della Maiella e del Gran Sasso: La Valentina interpreta benissimo vitigni autoctoni come il Montepulciano e il Trebbiano d'Abruzzo. Tra le varie etichette senz'altro spicca il Binomio, Montepulciano d'Abruzzo Doc, vino straordinario per concentrazione e aromi, tannino esuberante e complesso, speziato come pochi ma equilibrato e pastoso (e se abbinato ad un capretto al forno saprà regalare sensazioni indelebili al palato). Con un ideale volo verso Ovest approdiamo sulla costa amalfitana. Nel Comune di Furore, a 500 metri e a picco sul mare,operano le Cantine Gran Furor Divina Costiera di Marisa Cuomo, www.granfuror.it. Vini estremi in territori estremi si usa dire da queste parti e considerando le difficoltà di coltivazione non c'è da stupirsi del contrario. Ecco che da questa enologia di frontiera nasce uno dei migliori vini bianchi d'Italia: il Furore Bianco Fior d'Uva (uve Fenile al 50% e Ginestra al 50%), fuori dal comune per complessità aromatica e ricchezza. I grappoli sono infatti colti tardivamente a mano per regalare al Fior d'Uva un colore tendente all'oro e inconfondibili profumi di frutta esotica e albicocca matura. Chiudiamo la nostra ideale vacanza vinosa in Sicilia: se vi state godendo la pace del mare tra Trapani e Marsala ritagliate un pomeriggio da dedicare a una delle cantine più storiche di tutto il comprensorio regionale: la Donnafugata, www.donnafugata.it. Condotta da Giacomo Rallo con l'aiuto prezioso della vitalità inesauribile della figlia José, la Donnafugata sarà l'occasione per apprezzare il meglio dell'enologia siciliana, dai delicati bianchi dove domina il vitigno Ansonica, ai rossi corposi dove a prevalere è il Nero d'Avola. E se ci scappa una gita a Pantelleria godetevi qualche ora in compagnia di un bicchiere di un Ben Ryé, uno dei migliori Zibibbo dell'isola. (arretrato de Il Giornale del 6 agosto 2006) 
Autore: Bruno Petronilli

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