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Il Giornale

Una meraviglia
tra le viti calabre ... In contrada Dattilo a Marina di Strongoli, un tiro di schioppo da
Crotone, vigneti e uliveti si dissimulano tra l’azzurro saturo dello
Jonio e colline così dolci che paiono dune. Lungo questa striscia
di Calabria da cartolina (siamo nella zona dello storico Cirò) c’è
un vignaiolo rivoluzionario che non fa solo il vignaiolo. Si chiama
Roberto Ceraudo, 0962.865613, info@dattilo.it, versatile e
imprevedibile interprete dell’enogastronomia regionale: produce pure
un olio d’oliva buono da leccarsi i baffi e segue il ristorante
di famiglia con energia contagiosa. Il suo miglior vino è il Dorobè 2001, un passito che va oltre la tipologia: è denso e viscoso
come un Pedro Ximenez, irrequieto e imprevedibile come un
grande Vin Santo toscano, deliziosamente rifinito come solo i
fuoriclasse sanno essere. Prodotto con il raro Maglioccocanino,
profuma di rabarbaro e curry, di erbe officinali e arancia candita.
Al palato ha densità, personalità, e persistenza monumentale.

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