02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Giornale

Alleanze ed internazionalizzazione per vincere la sfida della recessione ... La parola d’ordine per il 2009 è una sola: unire le forze anche con i principali poli stranieri per ridurre i costi e far quadrare i conti. Conta molto anche la specializzazione sui prodotti dei territori. Fiera Milano in India con Hannover... Accordi di collaborazione per ridurre i costi e massimizzare la visibilità e sguardo rivolto al mercato internazionale. I grandi poli fieristici italiani hanno iniziato il nuovo anno all’insegna del realismo: in presenza di uno scenario recessivo dell’economia, la parola d’ordine è unire le forze per far tornare i conti.

Milano guarda all’Expo. Conferme in tal senso arrivano da Milano, primo polo italiano e secondo europeo - dopo Hannover, ma davanti a Francoforte, Barcellona e Parigi - che tra vecchia e nuova fiera raggiunge i 470mila metri quadri di superficie espositiva. Proprio con Hannover, Fiera Milano ha di recente siglato un accordo per organizzare una serie di mostre professionali in India, un gigante che negli ultimi mesi ha rallentato la sua corsa, ma che in ogni caso dovrebbe chiudere il 2009 con un prodotto interno lordo in crescita del 5%. La joint-venture Hm Global (alla quale Fiera Milano spa contribuisce con il 49%) ha di fatti acquisito Hannover Fairs India (Hfi), che opera a Mumbai e organizza manifestazioni di portata internazionale come CeMat India (logistica, movimentazione merci e automazione del magazzino), Industrial Automation India (automazione di prodotto e processo) e BuildArch (architettura, materiali e tecnologia per l’edilizia).

Un accordo che consente al polo lombardo di acquisire peso in un paese in cui ogni anno vengono organizzate 130 fiere, di cui circa 80 con respiro internazionale. “Considerato il dinamismo del paese asiatico e l’importanza che riveste per le aziende italiane, avevamo indicato l’India come un target importante sin dall’inizio dell’alleanza con Hannover, secondo solo alla Cina, dove già lavoriamo dall’inizio 2008 con i partner tedeschi”, commenta Claudio Artusi, amministratore delegato di Fiera Milano.

La crescita di peso sul fronte internazionale è fondamentale per Milano in vista dell’Expo 2015, che farà del capoluogo il centro del business internazionale. Questo spiega i massicci investimenti già avviati sul fronte delle infrastrutture, ai quali dovrebbero aggiungersene altri una volta sbloccata l’attuale impasse che vede coinvolti Governo e istituzioni del territorio. A fine 2008 è stata aperta al pubblico per dieci giorni la stazione ferroviaria di RhoFiera, collocata all’interno del centro espositivo, è stata completata la rete viaria e sono stati incrementati i posti per i parcheggi.

Il NordEst e la specializzazione. L’internazionalizzazione è tra gli assi di sviluppo portanti anche per i poli fieristici del NordEst, insieme con la spiccata attenzione per i settori più importanti per l’economia del territorio, caratterizzato da un vasto tessuto di piccole e medie imprese che negli ultimi tempi hanno saputo ristrutturarsi per tenere il passo della globalizzazione. Lo scorso ottobre, Veronafiere e Hanley Wood Exhibitions (controllata di Hanley Wood, uno dei massimi editori di testate dedicate al comparto edile costruzioni negli Usa) hanno organizzato StoneExpo Marmomacc Americas, la prima manifestazione in cobrand Stati UnitiItalia. Una rassegna dedicata alle pietre naturali, tecnologie e beni strumentali che si è svolta a Las Vegas, con la partecipazione di 330 aziende tra produttori (di cui 25 italiane), costruttori edili, distributori e architetti. Mentre è di pochi giorni fa la costituzione di una società - Svx Fairs - con Feria de Zaragoza e Survey Marketing & Consulting per la realizzazione di un progetto dedicato alle energie rinnovabili denominato “Renergy”, che si svolgerà in due tappe a giugno, con sedi a Buenos Aires e San Paolo.

Oltre a queste novità, per l’anno in corso Veronafiere punta a confermare la caratteristica di organizzatore diretto di manifestazioni (su un calendario annuale di 35 rassegne, più della metà sono gestite in proprio), con un focus particolare sui settori agricolo e agroalimentare.

Un risiko ha rimescolato negli ultimi anni gli equilibri delle fiere venete: Padova è passata sotto il controllo dei francesi di Gl Events, mentre Veronafiere ha acquisito il 34% di Veneziafiere. Verona è stata protagonista anche di un’alleanza con la Fiera di Vicenza, che ha consentito di ottimizzare il calendario dei due enti, superando le sovrapposizioni del passato. Tra le altre cose, l’accordo ha previsto lo svolgimento fino al 2010 di “Luxury & Yacht” a Vicenza e la cessione del marchio “Salone nazionale del vino novello” a Veronafiere.

Vicenza conferma il suo ruolo di riferimento nel mondo dell’oreficeria e dei preziosi - settore di punta della produzione locale - con l’organizzazione di Vicenzaoro First (appena conclusa), Charm (dedicata al fashion e in programma a maggio) e Choice (rivolta al mondo del dettaglio). Sul fronte delle alleanze, Fiera di Vicenza guarda a Ovest e a Sud: sul primo fronte ha raggiunto un accordo con la Camera Nazionale della Moda in vista di “About J”, mostra del gioiello che si svolgerà a Milano dal 22 al 24 febbraio 2009, in prossimità di Milano Moda Donna. Sul secondo va segnalato un accordo con Rimini Fiera, che prevede lo spostamento nella città romagnola di “Energy Placet”, rassegna su energia, energie rinnovabili, domotica, edilizia per il risparmio energetico e building automation organizzata dal 2007 a Vicenza) e il contestuale trasferimento a Vicenza del marchio Gem World, salone delle pietre preziose ed affini.

Anche Rimini è proiettata su scala internazionale, con l’organizzazione di Sun Dubai e Sia Guest (a Dubai), Fithep do Brasil (San Paolo) ed Ecomondo Russia (Mosca). Intanto, la scorsa settimana la società Rimini Fiera ha presentato il piano di riorganizzazione societaria. Il piano si basa sulla separazione delle proprietà immobiliari dalla gestione riguardante l’organizzazione fieristica. Un’operazione che punta a massimizzare il valore delle due componenti.

Bologna e Roma si consolidano. Prima di tutto consolidare i risultati raggiunti nell’ultimo anno, quindi valutare le possibilità di nuovi eventi e accordi. È il tratto che accomuna i poli fieristici di Bologna e Roma. Nei giorni scorsi BolognaFiere ha raggiunto un accordo con il Cersaie che conferma la località emiliana come sede dell’expo internazionale del settore ceramica fino al 2012, con un’opzione per altri due anni. Gli ultimi grandi eventi che si sono svolti a Bologna hanno confermato che gli spazi per crescere ci sono anche in una fase difficile per l’economia, dentro e fuori dai confini nazionali: Eima, la rassegna internazionale di macchine e componenti per l’agricoltura, la forestazione e l’agroindustria dello scorso novembre, ha registrato a novembre presenze record. Il mese precedente, l’ente fieristico bolognese e l’Anci (Associazione nazionale calzaturifici italiani) avevano organizzato la partecipazione di 246 aziende italiane all’Obuv Mir Kozhi di Mosca.

Anche Roma punta soprattutto a raccogliere i frutti degli investimenti fatti negli ultimi anni, che l’hanno portata sul podio tra i poli italiani dietro a Milano e Bologna. L’ultimo anno ha segnato un balzo delle manifestazioni organizzate da 30 a 40, in attesa di conferme per il 2009. Sul fronte delle alleanze, Fiera Roma si è mossa sia sul piano nazionale, che internazionale: con Rimini Fiera e Sapar, lo scorso ottobre è stato organizzato Enada Roma, mostra internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco. Infine, con Messe Frankfurt è stato raggiunto un accordo che porterà al debutto il prossimo giugno di Ambiente Italia, fiera dedicata all’interior design.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su