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Il Giornale

Cambiano le abitudini di spesa: più vestiti e meno alimentari ... Per la tavola il calo è del 3,3%, superiore a quello delle vendite complessive. E la grande distribuzione punta su sconti e promozioni... Cambiano le abitudini di spesa: scendono i consumi a tavola, mentre abiti e scarpe rallentano il calo di vendite. A gennaio - afferma l’Istat - le vendite complessive sono diminuite dello 0,5%, ma per gli alimentari il calo è ancora più forte con un -1% su dicembre (il dato peggiore da aprile 2007) e un -3,3% su gennaio 2009, il dato tendenziale peggiore da marzo 2009, mese considerato di picco per la crisi. La forbice non ha risparmiato nessuno, con un calo tendenziale delle vendite della grande distribuzione del 3,5% e una diminuzione per i negozi più piccoli del 3,1%. Le grandi catene distributive, però, si difendono con l’arma delle promozioni: i prezzi risultano così in calo a gennaio e febbraio in supermercati e ipermercati. A sostenerlo è Federdistribuzione, citando dati Iri Infoscan e Nielsen. Nei prodotti confezionati i prezzi sono complessivamente calati, afferma l’associazione della distribuzione organizzata, dell’1,5% a gennaio e dell’1,9% a febbraio. Tanto che nel carrello della spesa di una famiglia-tipo ormai il 28,2% è costituito da prodotti in promozione, che nel 19% dei casi hanno sconti superiori al 40%. L’Istat non specifica nel dettaglio quali sono i cibi meno acquistati, ma lo fa la Cia (Confederazione degli agricoltori): nel menu delle famiglie italiane ci sono meno pane, carne, vino e olio d’oliva ma soprattutto meno piatti pronti e salumi Dop, mentre la pasta tiene, insieme al comparto di latte e derivati, e aumentano gli ortaggi...

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