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VINI E PREMI

Il Masseto, primo vino italiano a conquistare i 100/100 di Parker per due anni consecutivi

Sotto la guida di Monica Larner, corrispondente in Italia per The Wine Advocate, cade un altro tabù: il Masseto 2016 conferma le vette della 2015
100/100, MASSETO, MONICA LARNER, ROBERT PARKER, Italia
Il Masseto

Celebrati, giustamente, come un evento, i 100/100 di Robert Parker, il guru americano della critica enologica mondiale, creatore di una delle sue pubblicazioni più autorevoli, “The Wine Advocate”, sono stati per anni una sorta di irraggiungibile Sacro Graal per le etichette del Belpaese. Qualcosa, però, sotto lo sguardo, e soprattutto il palato, attento e curioso, di Monica Larner, corrispondente in Italia per “The Wine Advocate”, sta cambiando, e se lo status di habitué, di cui possono vantarsi le griffe di California e Bordeaux, è ancora lontano, certe vette stanno diventando una felice consuetudine, capace, in breve tempo, di rompere più di un tabù. E se qualche mese fa è stata la volta del primo vino bianco, il Gewürztraminer Epokale 2009 di Cantina Tramin, adesso ce n’è un’altra: il Masseto è infatti il primo vino a conquistare i 100/100 per due anni consecutivi, confermando con l’annata 2016 la vetta raggiunta con la 2015, e diventando così anche la prima etichetta a mettere in fila tre 100/100, di cui il primo con l’annata 2006, non nel momento in cui uscì sul mercato ma in una retrospettiva verticale.

Focus - Tutti i 100/100 di Robert Parker al Belpaese
Quello dei 100/100 di Robert Parker, come ricordato, è un onore capitato ad una manciata di vignaioli fino ad ora: il primo è stato il Barolo Riserva Collina Rionda 1989 di Bruno Giacosa, in Piemonte, dove i 100/100 sono stati assegnati, molti anni più tardi, anche al Barolo Riserva Monfortino 2004 di Giacomo Conterno, capace di bissare con l’annata 2010, ma anche al Barolo Riserva Villero 2007 e 2009 di Vietti ed al Barolo Vite Talin 2013 di Luciano Sandrone. Tornando indietro nel tempo, a raggiungere il massimo dei voti sono stati altri tre grandi vini di Toscana: Le Pergole Torte Riserva 1990 di Montevertine, un Sangiovese in purezza, il Redigaffi 2000 di Tua Rita, un Merlot in purezza che nasce nella zona di Suvereto, al quale Parker ha assegnato il massimo punteggio come, nella vicina Tenuta San Guido, al Sassicaia 1985 dell’azienda simbolo di Bolgheri, che ha conquistato i 100/100 non nel momento in cui uscì sul mercato, ma in ben due retrospettive verticali, sorte comune al Masseto 2006 di Tenuta dell’Ornellaia. Arrivano dalla Toscana anche i 100/100 del Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice 2001 di Avignonesi, così come i già menzionati il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2010 di Casanova di Neri ed il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2010 de Il Marroneto, cui vanno aggiunti il Brunello di Montalcino Cerretalto 2010 di Casanova di Neri ed il Brunello di Montalcino Bassolino di Sopra 2010 di Pian dell’Orino. Infine, come ricordato, il Gewürztraminer Epokale 2009 di Cantina Tramin, il Masseto 2015 e 2016 ed il Solaia 2015 di Antinori.

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