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Il Mattino

E ora scoppia la mania delle etichette griffate ... Sabato il Lingotto ospita «i due cuochi del secolo» per la prima volta insieme in Italia: sono Fredy Girardet e Joel Rebuchon che con l’americano Charlie Trotter tracceranno il decalogo del gusto dei prossimi anni. Proprio come fanno i grandi stilisti della moda.
La seconda edizione del Salone del Vino organizzata dal presidente del Lingotto Fiere Alfredo Cazzola si apre domani all’insegna dell’euforia nonostante la pessima vendemmia. Una euforia frenetica, nella quale sono ormai sono coinvolti i produttori, assolutamente fiduciosi per il prossimo anno secondo un sondaggio di Winenews, gli investitori che acquistano vigneti, vip che accettano di fare da testimonial per le grandi firme, le aziende più famose, il mercato che cerca, soprattutto nel segmento più giovane, l’etichetta griffata. Antinori come Armani, insomma.
Tutto questo si traduce in cifre da capogiro: il business del vino italiano, che quest’anno ha conquistato il primo posto nelle esportazioni negli States, si aggira sugli 8.000 milioni di euro. Dal Morgex valdostano al passito di Pantelleria rappresentiamo il 21% della produzione mondiale e il 34% di quella europea, siamo i primi esportatori con 15,6 milioni di ettolitri (2580 milioni di euro), nel settore lavorano 1.200.000 addetti. Ma il vino è importante per l'indotto: i cosiddetti accessori (barbatelle, macchine per l'enologia e l’imbottigliamento, botti, macchine agricole per la viticoltura, tappi di sughero) hanno un giro d'affari di 2.600 milioni di euro.
Rispetto alla prima edizione il Salone del Vino registra un incremento di presenze del 25%, con 1175 aziende. Oltre 30 gli appuntamenti ufficiali tra cui spiccano quelli organizzati dall’Enoteca del Piemonte. Sabato mattina alle 12, presente il sottosegretario Delfino, si parlerà di «La diplomazia del vino: cultura e marketing del Made in Italia». Domenica mattina (ore 11) sotto i riflettori la questione delle nuove etichette europee che saranno obbligatorie dall’agosto 2003 e infine lunedì (ore 12) si affronta la grande questione dei menù e delle carte dei vini con Giorgio Calabrese, componente dell’Authority Europea sulla Sicurezza Alimentare.
Naturalmente si parlerà di vino e finanza e sarà presentata l’ultima indagine sugli orientamenti dei consumatori maturate nel 2002 alla luce dell’introduzione dell’euro e della stagnazione economica. Gli italiani che hanno subìto il fascino dei territori del vino nel 2001 sono stati 3,5 milioni e il fatturato è in costante crescita.
Numerose anche le guide presentate al Salone: Veronelli, Spumanti d’Italia del Gambero Rosso, Luca Maroni, Hugh Johnson e il libro di Nicola Dante Basile del Sole 24 ore, «Profumo di vino, storie di uomini, di imprese e di mercati». Infine due nuovi cd-rom, le strade del vino della Coop Italia e del Movimento del Turismo del Vino e l’Italia del Vino curato dall’Enoteca Italiana e dal Touring.
Interessante l’appuntamento delle enoteche regionali: qui il ritardo della Campania è davvero al di là di ogni previsione pessimistica. Produttori e politici sembrano non capire che Napoli è la vetrina internazionale naturale, così da almeno tre anni continua una trattativa estenuante di stile orientale.
La frenesia italiana di questi ultimi anni ha attirato l’attenzione anche in Francia. Un esempio? Domani sera nella Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia dove il colosso Moêt Chandon premia alcuni volti noti del mondo dello spettacolo, della stampa, della ristorazione e della moda: Ornella Muti, Enzo Vizzari, Silvana Giacobini, Heinz Beck della Pergola, Mario Boselli e Mauro Remondino del Corriere. Riceveranno il titolo di Cavaliere dell’Ordre de Coteaux de Champagne presenti i discendenti diretti della famiglia Moêt.

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