02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Mattino

Da Montalcino la conferma: vendemmia molto difficile, è stata la peggiore degli ultimi quarant’anni ... La festa è finita. Non solo per la Fiat ma anche per il mondo vitivinicolo italiano, ancora bagnato dalle piogge estive che hanno finito per delineare la catastrofica conclusione: la vendemmia 2002 è stata la peggiore degli ultimi 40 anni. L’allarme era stato già lanciato dall’Assoenologi, ma ieri a Montalcino le prime conseguenze pratiche: il rating assegnato all’annata è di appena due stelle su cinque. Non basta sapere che Biondi Santi, l’azienda che ha inventato il Brunello, ha deciso di soprassedere per questo millesimo: per avere una idea della dimensione del flop bisogna risalire a non meno di dieci anni fa per trovare qualcosa di analogo.
Le parole di Filippo Fanti, presidente del Consorzio del Brunello sembrano riportare tutti alla realtà: «La problematica vendemmia 2002 dopo tante annate memorabili, ci ricorda come la campagna sia soggetta a cicli naturali e ineluttabili. Una delle caratteristiche peculiari del Brunello è la sua capacità di evolvere nel tempo, acquistando pregio e valore; ecco perchè abbiamo deciso di compiere una scelta di serietà, coerentemente con il nostro compito di vigilare e assicurare lo standard qualitativo complessivo del territorio, assegnando 2 stelle ad una annata in cui i vini prodotti saranno ottimi da degustare nei prossimi anni, meno indicati per l’invecchiamento».
Per il momento ci si è consolati con l’annata 1998 che ha confermato di essere a buoni livelli e con la strepitosa riserva 1997 considerata la migliore vendemmia del Novecento, entrambe presentate insieme al Rosso nel corso della manifestazione «Benvenuto Brunello» organizzata alla Fortezza di Montalcino e a cui hanno aderito 120 produttori. Ieri sono stati assegnati i premi Leccio d’oro a Mario Stoppani di Pek a Milano, a Tony May del San Domenico di New York e ad Omar e Ubaldo Bertoletti della trattoria «Dell’Alba» a Piadena in provincia di Cremona. La formella di ceramica per ricordare la vendemmia che viene attaccata ogni anno sul muro del Comune è stata disegnata da Roberto cavalli.
Rituali per esorcizzare i nuvoloni apparsi all’orizzonte del mondo vitivinicolo dopo anni di euforia e di prezzi schizzati alle stelle: non giova all’export negli Usa il rafforzamento dell’euro sul dollaro che ha portato molti vini italiani sopra la soglia psicologica dei dieci dollari. Una situazione difficile, che ha già visto i francesi perdere il 30 per cento di quota di mercato anche perché i venti di guerra non incoraggiano certo i consumi mentre resta ovviamente un punto interrogativo l’andamento climatico di quest’anno.
Calmierare i prezzi e continuare a lavorare sulla qualità sembra essere l’unica ricetta da seguire scrupolosamente nei prossimi mesi per tutti i produttori italiani. E non smettere di tenere aperte tutte le strade: la presenza di vini ottenuti da vitigni internazionali come il cabernet sauvignon dentro la fortezza presidiata dal Consorzio è un segnale siginificativo. Non solo questi rossi non sfigurano con il più blasonato Brunello ma aveva anche acquisito una marcata tipicità. Proprio come accade in Sicilia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su