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Il Mattino

Via libera della Unione Europea: il settore vinicolo in rivolta. Brunello e Lacryma Christi col trucco ... Tra non molto potremo scegliere in enoteca o al ristorante: un Falerno prodotto tra Mondragone e Cellole o un Falerno cileno, australiano, californiano, magari a metà prezzo. L’incubo dei produttori è diventato realtà dopo il via libera della Commissione Europea: con il nuovo regolamento è possibile produrre in ogni parte del mondo non solo il Falerno, l’antico e famoso vino dei Romani, ma anche il Lacryma Christi, il Brunello di Montalcino, il Chianti, l’Amarone, il Morellino, il Recioto e tutti i più famosi vini che hanno tirato la volata al successo del made in Italy a tavola negli anni ’90. Tutti sacrificati da Bruxelles all’altare della difficile e complessa trattiva del Wto. Dopo il via libera agli ogm, arriva un regolamento che sfida la rabbia delle aziende italiane, francesi, spagnole, portoghesi e greche, insomma di tutto il mondo vitivinicolo europeo. Anche il ministro Alemanno ha espresso la sua «amarezza».
Durissimo il commento di Ezio Rivella, presidente dell’Unione Italiana Vini noto per essere il papà di quasi tutte le doc (denominazioni di origine controllata) e le docg (denominazioni di origine controllata e garantita): «È un gravissimo attacco al vino made in Italy, una decisione che provocherà danni enormi all’immagine e alle esportazioni dei nostri prodotti. A questo puntoi l’unica via di uscita è depositare le mensioni come marchi d’impresa, una soluzione già adottata dal Bruenllo di Montalcino, registrato da molti anni come marchio in molti paesi tra cui gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone». Rivella lancia un appello ai consorzi, che nel Sud cade nel vuoto perché la maggior parte dei produttori non è stata neanche capace di consorziarsi, affinché si attivino per la registrazione ovunque possibile altrimenti in Australia, California o in altri paesi della Nuova Frontiera vitivinicola si potranno importare i cloni e conquistare il mercato. La Coldiretti non ha dubbi su quanto sta accadendo e parla di via libera alla «vinopirateria», sul piede di guerra anche Confagricoltura e Cia.
La decisione europea cade in un momento di forte contrazione del mercato dopo la cavalcata trionfale degli anni scorsi, il consumo ormai è saturo di vini dai prezzi impossibili e riguarda soprattutto il Centro-Nord. Infatti nel Mezzogiorno colpisce esclusivamente la Campania e si capisce il motivo: il Falerno ha il fascino dell’antico, il Lacryma Christi quello del Vesuvio. Sui produttori impegnati da anni ad accapigliarsi e ad affrontare tempeste in un bicchiere d’acqua si è abbattuto il ciclone caraibico chiamato Wto.

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