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Il Messaggero

Un Brunello 2000 della Torraccia, splendido su carni rosse e selvaggina... Il meglio d'Italia muove su Parigi. Per la precisione verso il Carrousel du Louvre: dove, da oggi e sino a domenica, avrà luogo "Italissima", rassegna che intende presentare ai francesi i fiori all'occhiello della nostra enogastronomia, Bacco incluso (il programma su www.italissima.info). Importantissimo, poi, che la manifestazione giunga in tempi di enoico contenzioso con l'Europa, vista la bocciatura della UE al ricorso italiano sulla tutela del nome dei vini. A Montalcino sono riusciti ad aggirare l'ostacolo depositando il marchio del Brunello, in modo da evitare rischi: chissà che non saremo costretti a difendere tutte le denominazioni storiche seguendo lo stesso esempio. In attesa di contrattaccare, comunque, sarà bene stappare proprio un campione di Brunello dell'annata 2000, oggi finalmente in commercio: quello della Torraccia (36 euro), azienda nata proprio all'inizio del terzo millennio, si presenta di un rubino concentrato e con sentori di viola, marasche, prugna cotta, spezie, tabacco e liquirizia. In bocca è caldo e dal tannino diffuso, di bella persistenza. Da condividere con selvaggina, carni rosse in umido e formaggi vaccini stagionati, meglio se non piccanti.


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