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Il Messaggero

Cirsium 2003, rosso ricco e morbido per carni in umido e agnello alla brace ... Anche nel vino, oramai, è di casa la pirateria. Ecco perché Ciacci Piccolomini d'Aragona, storica azienda di Montalcino, ha deciso di sperimentare un dispositivo anti-falsari che si rifà addirittura a quello utilizzato dalla Banca Centrale Europea, per la produzione delle nostre banconote. Uno speciale ologramma, infatti, verrà applicato su ogni prodotto aziendale (per ora è prerogativa solo del Brunello 2001), al fine di scoraggiarne contraffazioni. Di certo, uno dei casi più felici di tecnologia avanguardistica applicata all'enologia: che però non dovrà mai rubare la scena a chi il vino lo fa, com'è giusto, a partire dalla terra. Una zona del nostro Paese che finalmente sta dando segni costanti di risveglio, in tal senso, è quella del Cesanese, fra Roma e Frusinate. Se la doc del Piglio è forse già un piccolo classico, se quella di Affile è finalmente ripartita, oggi anche il Cesanese di Olevano Romano propone valide etichette: come la selezione Cirsium 2003 delle Cantine Ciolli, un rosso dai riconoscimenti di viola, visciola, confettura di prugna e amarena. In bocca è ricco, morbido, persistente: perfetto per carni in umido, agnello alla brace e pecorini mediamente stagionati.

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