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Il Mondo

Cibovino - Solo vini da vitigni italiani. La nuova guida che premia le uve tricolori ... L’uomo, il clima, il vitigno e il territorio: sono i quattro elementi, che possono fare un vino grande e unico. Mario Busso, Carlo Macchi e Carlo Vischi ne sono così convinti che hanno deciso di dedicare una nuova guida a quei vini ottenuti esclusivamente da vitigni autoctoni italiani. Vitigni cioè strettamente legati al loro territorio fino a diventarne un tutt’uno, come il Verdicchio per le Marche, o il Primitivo per la Puglia o il Nebbiolo per il Piemonte, tanto per citare alcuni dei vitigni più rappresentativi del patrimonio enologico nazionale. Vini buoni d’Italia è il titolo di questa nuova guida, che si prende il lusso di trascurare molte etichette superpremiate, perché colpevoli di ospitare una percentuale anche minima di vitigni internazionali, come il Cabernet o lo Chardonnay. E’ una scelta giusta? Di certo è un’idea originale che apre una nuova frontiera sulla vasta produzione italiana, scoprendo vini a volte sconosciuti, ma in qualche caso anche più piacevoli di tante etichette di razza. Sono circa 4 mila i vini recensiti (dopo una degustazione di oltre 15 mila). Tra questi solo 67 hanno meritato la massima valutazione, rappresentata dal simbolo della corona. Tra i coronati: Furore rosso 2002 di Marisa Cuomo (Campania), Tenuta Maiolo 2002 di Provenza (Lombardia), Chianti classico Poggio ai Mori 2001 di San Donatino (Toscana). Vini Buoni d’Italia 2004, Gribaudo, 20 euro.

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