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Il Mondo

Bollicine made in Irpinia per i brindisi di fine stagione ... Feudi di San Gregorio Dubl... Giallo brillante, perlage molto fine, ampi profumi, grande personalità: attese dagli appassionati e dagli addetti ai lavori, ecco le bollicine di Falanghina firmate dai Feudi di San Gregorio, importante cantina campana di proprietà di Pellegrino Capaldo. Si sono affacciate da pochi mesi sul mercato, assieme a quelle a base di Aglianico, non meno accattivanti (rosa chiaro, spuma vivace, deliziose per aperitivi e antipasti leggeri) e, da qui a poco, sarà la volta della versione a base di Greco, in uscita il prossimo settembre.
Tre proposte di bollicine metodo classico che non vogliono però scimmiottare lo champagne, né presentarsi come un ennesimo spumante. L’obiettivo dichiarato dalla cantina di Sorbo Serbico, nel cuore dell’Irpinia, è quello di proporre in un modo nuovo tre dei più antichi vitigni autoctoni campani, mai utilizzati come base di uno spumante. Dubl: si chiamano così le bollicine create con la collaborazione di Anselme Selosse, mago dello champagne in quel di Avize, noto tra i colleghi transalpini per il suo stile di produzione teso a valorizzare il vitigno e il territorio. Insomma nel lanciare la sua nuova sfida, Feudi ha cercato il compagno di viaggio più coerente con i suoi obiettivi che da sempre puntano sulla valorizzazione delle peculiarità della sua terra, anche attraverso la ricerca e la sperimentazione. La prova del nove è nella batteria di etichette di pregio della cantina che conta anche i nuovi bianchi della vendemmia 2006: Pietracalda (Fiano di Avellino), Cutizzi (Greco di Tufo) e Campanaro, blend di Fiano e Greco.
(Arretrato de Il Mondo del 10 agosto 2007) 

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