Il Mondo

L’AnnaMaria al top delle bollicine italiane ... Sarà che porta il nome della sua mamma AnnaMaria Clementi: donna di gran carattere che a metà degli anni Sessanta comprò una casa in un bosco di castagni in quel di Erbusco, in Franciacorta, e cominciò a impiantare i primi vigneti, trasmettendo al figlio Maurizio Zanella quella passione per la vigna e il territorio che ne ha fatto uno degli artefici del successo della Franciacorta enologica nel mondo. Sarà anche che la mitica cuvée AnnaMaria Clementi, etichetta ai vertici del mercato spumantistico nazionale, viene prodotta solo a fronte di vendemmie eccezionali. Certo è che quando Zanella, fondatore e presidente di Ca’ del Bosco, si prende cura di queste bollicine e decide che è arrivata l’ora “x” per il loro debutto sul mercato, ha davvero la mano magica. Così è stato con l’annata 1999, così nel 2001 e così è, a 30 anni dalla prima vendemmia, con l’ultima nata 2002. È figlia per la verità di un’annata difficilissima che ha fatto piangere tanti vignaioli. Ma non Zanella. Morale, dopo un affinamento in bottiglia di almeno sette anni, ecco la grande armonia e l’equilibrio nel bicchiere, ecco i profumi di lievito, burro, scorza d’arancio, frutta secca, ecco il fine e persistente perlage di bollicine. Decisamente fuori media. Etichetta costosa, che gareggia e vince in degustazioni alla cieca su molte case di champagne, AnnaMaria Clementi è al top della moderna e super tecnologica cantina di Ca’ del Bosco. Un forziere di vini d’autore, con le varie linee dei Franciacorta fino ai grandi millesimati, ma anche con proposte di vini fermi da amatore. Come Il merlot 2003 vinificato per la terza volta dopo il 1990 e il 2001. Frutto di un’annata bollente, va gustato tra qualche mese, con piatti adatti a un rosso di carattere.