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Il Mondo

Chi vuole prendere un Averna nel salotto dei Fratelli? ... La famiglia apre il capitale a soci esterni... La decisione è stata presa in armonia da Francesco Rosario e Maria Luisa Averna con i cugini Anna Maria e Claudio. Cioè gli eredi della dinastia dell’amaro che, giunta alla quarta generazione, deve gettare le basi per un futuro che potrebbe riservare più di una novità. Anche negli assetti azionari, nei pesi interni alla famiglia, nella politica di espansione. Ambienti bancari indicano che al lavoro ci sarebbe già l’advisor Vitale & associati, incaricato di avviare sondaggi presso potenziali investitori finanziari per sollecitare idee e progetti. Corredati dalla disponibilità a entrare nel capitale della Fratelli Averna con una quota che, in tranche successive, può arrivare 49%. L’identikit ideale è un private equity italiano, orizzonte di medio-lungo periodo, che porti risorse per una crescita più veloce e prepari il gruppo alla quotazione in Borsa. In 150 anni di storia, la società di Caltanissetta è sempre rimasta al 100% in mano alla famiglia. Alla guida ci sono oggi i fratelli Francesco Rosario (58 anni) e Maria Luisa (60), quote del 25% a testa così come i rami familiari di Anna Maria (60) e Francesco Claudio (55), figli di Michele Averna e perciò cugini dei primi. Chiaro che esprimono una governance plurale, dove le decisioni richiedono il vaglio di tutti. E dove tutti hanno un ruolo in azienda. Gli ad sono due: Francesco Rosario e il marito di Anna Maria, Giovanni Pagliariello. Francesco Claudio e Anna Maria si alternano invece come presidente e vice presidente. È andata bene finora, ma non è detto che sia l’assetto più adatto per il futuro. Anche la dimensione raggiunta dal business (primo negli amari) suggerisce una svolta. Con cinque stabilimenti e 350 addetti diretti, l’Averna ha varcato 173 milioni di ricavi (quasi il 30% all’estero) e 16,7 di ebitda. Ha comprato nel tempo la Casoni (con l’eredità dei marchi Braulio e Limoncetta) ed esordito nell’alimentare grazie a Pernigotti. Ma ogni riferimento resta in famiglia. Insomma, è il momento di un chiarimento su strategia, opportunità di crescita, acquisizioni da fare. Da qui la disponibilità della famiglia siciliana ad aprire il capitale a un socio finanziario (esclusa ogni idea di vendere a un colosso del beverage) in grado di portare nuove competenze sulla finanza e il management. Chi farà spazio a un fondo? Tutte le soluzioni sono possibili, dipenderà dai progetti ricevuti. I pesi fin qui uguali dei quattro soci potrebbero restare, se tutti cedessero azioni pro-quota, oppure cambiare. Anche con l’abbandono di uno o più rami.

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