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Il Mondo

Il Chianti Classico si scambia alla borsa telematica ... È possibile che uno stesso vino possa avere quotazioni marcatamente differenti da parte di Commissioni istituite dalle Camere di commercio che operano su uno stesso territorio, a poche decine di chilometri l’una dall’altra? Altroché, succede spesso. Al punto che il Consorzio vino Chianti classico, guidato da Giuseppe Liberatore e presieduto da Marco Pallanti, per farla finita con questa anomalia, ha deciso di puntare sulla Borsa merci telematica. In pratica, come già avviene per altri prodotti agroalimentari certificati, come il Parmigiano reggiano, da qui a poco il Chianti classico sarà il primo vino italiano docg (denominazione di origine controllata e garantita) a essere quotato in Borsa, diventando così oggetto di scambi telematici in un mercato regolamentato. Dietro questo passo c’è la volontà di garantire a tutti i buyer italiani ed esteri una maggiore trasparenza del prezzo, in modo da soddisfare due esigenze: correttezza nei confronti degli acquirenti e margini equi per le aziende produttrici.

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