Il Mondo

Cibo vino ... Un Brunello da assicurare ... Chissà se in questa circostanza lascerà da parte il tradizionale aplomb per un allegro cm cm. E sicuro però che George Sartorel, autorevole ad di Allianz in Italia, sarà molto soddisfatto del successo ottenuto dalla controllata Agricola San Felice in Toscana. Il suo Brunello di Montalcino Campogiovanni 2006 è infatti risultato il primo dei vini italiani e il quarto a livello mondiale nella Top hundred di Wine Spectator, la classifica stilata da una delle più influenti testate del mondo del vino. L’alto punteggio, 96/100, è accompagnato da un giudizio che esalta le caratteristiche di questo importante rosso, elegante ed austero e al tempo stesso di grande soddisfazione in una bella tavola. Non per caso, naturalmente. Dietro ogni vino di qualità c’è la sapienza e la passione di chi lo ha creato, e in questo caso c’è la squadra di Leonardo Bellaccini, l’enologo e direttore tecnico di San Felice che ha selezionato doni di Sangiovese e scelto densità di impianto che potessero interpretare nel modo migliore il terroir di quei 14 ettari di vigneto a Brunello della Tenuta Campogiovanni. A differenza di molti suoi colleghi freelance (per questo più noti), Bellaccini ha sempre lavorato in esclusiva per l’articolata proprietà agricola dell’Allianz (creata nel secolo scorso dalla Ras e oggi diretta da Alessandro Marchionne), occupandosi di una cantina ricca, con etichette storiche e nuove proposte. Oltre al premiato Brunello base, alla riserva Il Quercione (solo nelle annate migliori) e allo schietto e piacevole Rosso di Montalcino, San Felice è infatti la mamma di altri rossi molto validi, tra i quali il Poggio rosso e Il Grigio (riserve di Chianti classico); il Pugnitello (frutto recente di un vitigno che stava per scomparire), il Vigorello (primo supertuscan toscano) o ancora il fragrante, facile e allegro Perolla rosso (blend di Merlot, Sangiovese e Syrah) proveniente dalla Tenuta Perolla, di Massa Marittima in Maremma.