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Il Mondo

Chi paga cash beve meglio ... Vino business 2 I piani di Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini... La filiera agricola e la prossima riforma dei pagamenti entro 60 giorni. Una rivoluzione che potrebbe agevolare produttori e consumatori... Eun “punto di orgoglio” per Mario Catania, ministro delle Politiche agricole: l’articolo 62 del decreto liberalizzazioni, che impone, tra l’altro, tempi di pagamento di 60 giorni per merci non deperibili e 30 giorni per quelle deperibili “dovrebbe risolvere”, a parere del ministro che ne rivendica la paternità “almeno uno dei problemi cui debbono far fronte gli operatori del comparto agro-alimentare”. A partire dal mercato del vino che aspetta ora le regole applicative. Il pallino è quindi in mano a Lamberto Vallarino Gancia, il presidente di Federvini, la Federazione italiana tra industriali e operatori dei settori vino, alcol, sciroppi e aceti (attraverso Federalimentari aderisce a Confindustria), cui spetta il compito di entrare nel merito dell’applicazione delle nuove norme. “Abbiamo sette mesi per mettere a punto le misure applicative e per fare approfondimenti anche con gli altri segmenti della filiera”, dice al Mondo Gancia. “Anche perché, oltre al regime dei tempi di pagamento, l’articolo 62 rende obbligatoria la forma scritta di qualsiasi contratto, prezzo e condizioni accessorie compresi, che non è cosa da poco. Anzi. Prime indiscrezioni portano a ritenere che sarà questa l’area nella quale le riflessioni per definire le norme applicative saranno particolarmente delicate e importnti”. Nel suo complesso, la disciplina dell’articolo 62 rappresenta una novità importante negli scambi commerciali di tutto il settore agro-alimentare. “Sicuramente è di grande aiuto per meglio definire le buone pratiche commerciali”, sottolinea ancora Gancia. “Inoltre, è interessante sottolineare che il governo interviene su questa materia per rafforzare l’anello debole della catena commerciale di questo settore, e cioè i produttori agricoli, e per tutelare meglio il consumatore. E credo che valga la pena mettere in evidenza che partendo dal settore agro-alimentare si è riconosciuta anche l’importanza dello stesso rispetto alla economia italiana”. I tempi? Sono scritti nella legge: fra sette mesi queste saranno le regole nelle transazioni commerciali lungo tutta la filiera. “Come settore abbiamo l’opportunità di fare le prime verifiche di come funzionerà durante la prossima campagna vendemmiale. L’importante è non fasciarsi prima la testa: le difficoltà ci saranno, ma con il dialogo e l’aiuto non possono costituire un ostacolo invalicabile”. Al di là di questo tema di stretta attualità, sul tavolo Federvini ci sono altri dossier in grado di influenzare l’andamento del comparto. “Per fermarci ad alcune grandi aree, occorre far fronte alle difficoltà di tipo protezionistico che creano disagi ai nostri esportatori”, spiega Gancia. “E c’è il grande tema della tensione dei consumi sul mercato interno, anche a seguito dei tanti messaggi di cautela che il consumatore riceve. Stiamo lavorando molto su questo fronte per proteggere il settore da eventuali incrementi di tassazioni, food tax e azioni proibizionistiche rispetto all’educazione al consumo consapevole”. Da qui anche l’impegno alla diffusione di quello stile mediterraneo, inteso come modello di cultura del bere bene e con moderazione, che è diventata la bandiera di Federvini al centro di diverse iniziative. Presa a esempio anche in altri Paesi europei.

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