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Il Mondo

Il banchiere vignaiolo fa largo ai giovani ... Zonin Gianni passa ai figli le redini dell’azienda. Che vende in 105 Paesi ... È un banchiere di grande esperienza, al vertice della Popolare di Vicenza. Ed è anche un vignaiolo doc, proprietario di un’enorme tenuta: 1.820 ettari in sette regioni d’Italia, che superano i 2 mila contando anche la proprietà in Virginia (Usa). Indovinate da che parte batte il cuore di Gianni Zonin? “Faccio il mio lavoro con passione. Ma forse è vero che sono nato in una botte, come diceva lo zio Domenico che ha fondato la nostra casa vinicola all’inizio del secolo scorso”, dice Zonin. “Di sicuro sono nato nel mondo del vino. Questa è l’attività della mia famiglia: ha preso le mosse in Veneto, a Gambellara, ed è cresciuta con una strategia di investimenti soprattutto nella terra, perché è nei vigneti di proprietà che si può fare qualità migliore. Abbiamo lavorato molto con i miei fratelli e adesso mi reputo fortunato perché i miei tre figli si sono impegnati nell’azienda rappresentando la continuità e la futura forza: toccherà a loro portarla avanti. Io sarò accanto a loro, portando il contributo dell’esperienza che si costruisce negli anni, ma ogni giorno sto facendo un piccolo passo indietro”, confida il presidente della Casa vinicola Zonin. Al suo fianco Domenico (39 anni), Francesco (38) e Michele (35) si dividono le varie aree di attività aziendale con i gradi di vicepresidente (che il più giovane Michele assume proprio questo dicembre). Con questa formazione, il poker Zonin guida una realtà vitivinicola ai primi posti in Italia, che conta nove tenute di pregio (da Cà Bolani, la prima acquisita in Friuli nel 1970, all’ultimo investimento in Puglia con la Masseria Altemura, nel Salento), ha archiviato il 2011 con un consolidato di 126 milioni (+17%), vanta una produzione di 38 milioni di bottiglie, esporta in 105 Paesi e ha un organico di 239 dipendenti con un’età media inferiore ai 38 anni. E il 2012?
“L’ attività in Italia chiuderà con un sostanziale pareggio ed è già un successo in un anno così critico. Mentre l’export, che rappresenta il 70% del fatturato, continua a crescere con un incremento del 10%”. Significativo per il gruppo è l’impegno nell’area del Prosecco: possiede il maggiore vigneto privato dell’area doc (denominazione origine controllata), pari a circa 200 ettari, per una produzione di 9,5 milioni di bottiglie nel 2011. “Considerato un vino come tanti fino a qualche anno fa, oggi il Prosecco è ambasciatore del made in Italy nel mondo, rappresenta la più grande doc in Italia e, a parimerito con il Bordeaux, è la più grande doc europea”, sottolinea Zonin. “Se i produttori non faranno errori, aumentando troppo o svilendo i prezzi, diventerà un caso scuola per il mercato italiano”. Non c’è dubbio che la persistente crisi del mercato stia spingendo operatori a passare la mano. Molte aziende sono in vendita: Zonin ha voglia di investire? “Solo se troviamo l’occasione giusta e il prezzo corretto. Ma eventuali acquisti devono essere valutati con attenzione, perché il 2013 sarà ancora un anno difficile”. Dove vi piacerebbe andare? “Penso all’Umbria, alle Marche e all’Abruzzo, terre con una viticoltura di prestigio”.

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