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Il Mondo

Caviro brinda a Montalcino ... Affari enologici L’ottavo gruppo mondiale punta sulla fascia premium ... Dal Tavernello al Brunello di Montalcino. Dal brik di vino quotidiano a basso costo al pregiato rosso toscano: Caviro, corazzata cooperativa di Faenza (Ravenna), con 283 milioni di consolidato nel 2012, 34 cantine socie in sei regioni, 32 mila ettari di vigneti e una produzione di 518,8 tonnellate di uva, pari all’ 8,7% della produzione italiana, lancia la sua sfida sul terreno dei vini superpremium. Quelli dalle quotazioni più alte e più stabili in mezzo ai marosi del mercato. Lo fa a sorpresa, mettendo a segno una doppietta: ha infatti acquisito l’80% del capitale della società di distribuzione Dalle Vigne (fatturato 18 milioni,76% export), cui fanno capo i marchi Leonardo da Vinci (coop toscana che detiene il restante 20% di Dalle Vigne) e Cantina di Montalcino, unica azienda cooperativa nella terra del Brunello. “Entriamo sul mercato dei vini superpremium dalla porta principale, perché la Leonardo da Vinci, anche nostra socia, è un marchio già affermato e il suo Chianti è il più diffuso in Usa”, conferma al Mondo Sergio Dagnino, dg di Caviro. Il progetto superpremium risponde a una strategia: “Siamo di fronte a un crollo drammatico dei consumi di vino in Italia ed è quindi necessario trovare nuovi sbocchi e diversificare il portafoglio. Caviro è già presente sul mercato del vino quotidiano e dei vini premium. “Con questa iniziativa completa la sua gamma prodotti, genera sinergie e potenzia l’export che rappresenta per ora il 20% del fatturato della divisione vino, pari a circa 198 milioni nel 2012”, commenta il manager. E il primo passo. “I prossimi obiettivi saranno altre icone del vino italiano in Piemonte e in Veneto”. Primo produttore per volume di vino con 194 milioni di litri, Caviro raccoglie nel suo portafoglio marchi come Tavernello (90 milioni di litri nei cinque continenti, nono marchio mondiale del vino e primo italiano), Castellino, Volorosso, Botte buona, Brunale: referenze che interessano oltre 7 milioni di famiglie consumatrici e consegnano alla coop romagnola la leadership nella Gdo, con 116,8 milioni di fatturato agli scaffali nel 2012. Un primato potenziato con il lancio del Tavernello in bottiglia, con cui Caviro è entrata di forza anche nel comparto dei vini frizzanti, dando battaglia ai big Cantine riunite e Giv e diventando in poco tempo il terzo player in questo speciale segmento. Sono tre le gambe Caviro. Distilleria: è prima in Italia nell’alcool (quota di mercato del 25%) e nel trattamento delle acque delle aziende agroindustriali (35%), ed è anche il riferimento mondiale per l’acido tartarico, con clienti nel settore beverage, food e farmaceutico. Energia: gestisce la centrale termica a biomasse da 14 Mw (vinacce e potature) in cui è entrata Herambiente al 50%. Vino: è il cuore della coop che occupa il secondo posto assoluto nella graduatoria del Mondo delle maggiori aziende del vigneto Italia.

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