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Il Resto Del Carlino

Doc e Igp esistevano già nel 1600 ... Non vi sono molti documenti che testimonino, in materia divino, le preferenze dei consumatori. In un documento notarile del 1657, da me commentato, ho fatto presente come i frati Portuensi di Ravenna ricevessero, dai loro affittuari a titolo di regalia annua, specifici vini quali il Rosso di Gualdo, il Trebbiano della Madrara e l’Uva Dora di Rafanaria. Preferenza che conteneva specifiche indicazioni di qualità territoriale; non ci si limitava alla sola denominazione del vitigno ma veniva precisata anche la zona di provenienza delle uve e quindi dei vini: Madrara per il trebbiano e Rafanaria per l’Uva Dora. Per il Rosso di Gualdo si aveva solo l’indicazione di zona, a significare come essa fosse ancor più importante del tipo di vitigno, se si voleva avere un vino di buona qualità. Una lettera del 1680, scritta dal Ministro di casa Rasponi al fattore della tenuta di Savarna, riprende il tema dei vini preferiti. Da sottolineare come questa nobile famiglia, verso la fine del Seicento, rappresentasse il più importante vinificatore del ravennate, nelle sue cantine di San Giacomo di Russi, di Ravenna e di Savarna vinificava complessivamente 5000 quintali di uva all’anno. Il Ministro di casa sottolinea che si trattava di due flaschi di vino, ‘uno di quelli che beve Lui’ (il conte Rasponi) e l’altro di Trebbiano. L’annotazione è sorprendente e permette di constatare come molte strategie del marketing degli ultimi anni abbiano soltanto reso noto ciò che si sapeva da sempre. Per avvalorare o attribuire qualità ad un prodotto, al di là dei suoi caratteri intrinseci, occorre evidenziare le sue componenti immateriali od intangi bili. Per il primo fiasco divino la qualità era legata al fatto che era proprio il vino che beve anche lui, quindi chi lo riceveva doveva assolutamente pensare che si trattava del vino migliore. Nessun stupore se la comunicazione moderna, finita l’epoca dei conti e dei marchesi, utilizza le moderne icone per accrescere il valore servizio dei prodotti da lanciare o da immettere sul mercato.

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