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Il Sole 24 Ore

Alleanza tra viticoltori e produttori di birra contro la Ue sull’alcol … Non si ferma l’ondata proibizionista e anti alcol in Europa. Nelle scorse settimane, infatti, è stata approvata una Decisione di implementazione della Commissione Ue sul programma di lavoro 2022 sulla promozione orizzontale dei prodotti agroalimentari. La Decisione tra i propri criteri guida ha inserito l’allineamento al cosiddetto European Beating Cancer Plan. Il piano europeo di lotta al cancro (che a partire dalla seconda metà di gennaio sarà discusso all’Europarlamento) e che raccomanda “una dieta basata più su prodotti di origine vegetale e meno carne rossa e meno prodotti legati a un rischio cancro come le bevande alcoliche”. Una raccomandazione tranchant che punta a escludere vino e bevande alcoliche dai progetti promozionali senza distinguere tra consumo moderato e abuso e che punta in tempi rapidi a un taglio lineare di tutti i consumi di alcol anche attraverso un giro di vite fiscale e limiti alla commercializzazione. L’approvazione di Bruxelles ha messo in allarme i produttori italiani (riuniti in Federvini e Unione italiana vini e firmata anche da Assoenologi) che hanno scritto al ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, per esprimere il proprio “disappunto e disorientamento”. Lettera che è stata poi seguita da un’analoga iniziativa a livello europeo sottoscritta da 11 sigle di organizzazioni agricole e cooperative compresa l’italiana Alleanza Coop. “Siamo molto preoccupati - si legge nella lettera - che la Commissione intervenga in maniera così incisiva nei programmi di promozione dei prodotti agricoli rivedendo criteri e priorità ma soprattutto penalizzando alcune filiere rispetto ad altre con un atto di legislazione secondaria”. Ma non solo. “Da quanto ci risulta - scrivono ancora Assoenologi, Federvini e Uiv - alcuni stati membri tra cui la Spagna, il Portogallo e la Germania si sono astenuti chiarendo di non condividere il programma di lavoro Ue. Ci chiediamo per quale ragione l’Italia non abbia espresso voto contrario nonostante lo stesso ministro Patuanelli ci abbia più volte rassicurato sulla necessità di difendere il settore dagli attacchi e dalle iniziative Ue contro il vino. Riteniamo che il nostro Paese debba prendere tutte le misure necessarie per contrastare questa demonizzazione Ue a partire dall’istituzione del tavolo di lavoro interministeriale con Politiche agricole, Salute e Affari Esteri che possa ribadire il posizionamento nazionale a favore della Dieta mediterranea e del consumo moderato e responsabile”. I voti espressi sulla comunicazione di Bruxelles lasciano intravedere la possibilità costruire un fronte di Paesi in grado di contrastare l’ondata antialcol Ue. Certo, all’appello manca l’alleato naturale nella difesa del vino: la Francia che ha finora tenuto sul tema una posizione defilata. Ma si apre la possibilità di un’alleanza con i Paesi del Nord Europa produttori di birra. “Siamo pronti a fare squadra - spiegano ad Assobirra - sul contrasto all’idea che “alchol is alchol”, e che vada cioè penalizzato indipendentemente dalle modalità di consumo. Definiremo le altre associazioni una posizione condivisa in difesa del made in Italy e dello stile di vita italiano improntato al consumo moderato. L’intera questione è comunque al centro anche dell’attenzione dei produttori di birra europei riuniti nella The Brewers of Europe”.

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