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Il Sole 24 Ore

Il fondo WhiteBridge rileva Tenuta Ulisse. Alla famiglia resta il 30%... Prosegue l’interesse dei fondi di investimento per il vino italiano. L’ultima azienda a passare di mano è l’abruzzese Tenuta Ulisse con la maggioranza del capitale rilevata proprio in questi giorni dal fondo di investimento WhiteBridge. La famiglia Ulisse con i tre fratelli Luigi, Gianfranco e Antonio manterrà una quota del 30% della Newco che sarà costituita a breve. La Tenuta Ulisse è stata fondata a Crecchio (in provincia di Chieti) dai fratelli Ulisse nel 2006. È un’azienda con circa 15 ettari di vigneti che commercializza 2,1 milioni di bottiglie. Vini prodotti non solo dai vigneti di proprietà ma anche da uve acquistate da altri produttori abruzzesi. Tenuta Ulisse nel corso del 2021 ha raggiunto un fatturato di 11,7 milioni di euro e un Ebitda pari al 35-40% del giro d’affari. Secondo insistenti rumors finanziari l’acquisizione è avvenuta a un prezzo di circa 40 milioni di euro pari a 10 volte l’Ebidta, in linea con analoghe operazioni effettuate di recente da altri fondi di investimento. L’operazione di WhiteBridge (fondo creato nel 2009 da ex membri di Anb Ambro Bank specializzato sui mercati emergenti in particolare dell’America Latina) e Tenuta Ulisse riaccende l’interesse del mondo finanziario verso il vino e sulle cantine abruzzesi in particolare. In anni recenti la cantina Farnese è stata rilevata prima nel 2015 da 21 Investimenti (Benetton e Nb Renaissance Partners) e poi da questi ceduta nel 2020 (e per 170 milioni di euro) al fondo americano Platinum Equity. Farnese vini è sempre stata un punto di riferimento per i fratelli Ulisse che ora al pari di Farnese hanno anche loro optato per la cessione a un partner finanziario. Un’operazione che inoltre riaccende i riflettori sull’Abruzzo vitivinicolo che potrebbe essere presto palcoscenico di altre operazioni. Dal punto di vista di offerta produttiva il 59% del giro d’affari di Tenuta Ulisse è legato ai vini rossi con Montepulciano in prima fila (il solo brand Amaranta fattura 2,1 milioni, 1,8 milioni vengono dall’etichetta “10 vendemmie” di Montepulciano Doc e altri 1,7 milioni sono legati al Montepulciano Ulisse) mentre i bianchi (dal Trebbiano al Pecorino dalla Cococciola alla Passerina) coprono il 22% del giro d’affari e i rosati il 19%. Il 40% delle bottiglie è venduto in Italia, secondo mercato è la Germania (con una quota del 12%), a seguire con l8% la Romania (Paese nel quale hanno trovato un grande e inaspettato successo i rosati). La Romania precede anche gli Usa (che coprono una quota del 6% delle vendite); a chiudere Olanda (4%) e Danimarca (3%).

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