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Il Sole 24 Ore

Vino, Italia all’attacco sulla scelta di Dublino … Lettera al Commissario Ue Breton dei ministri Tajani e Lollobrigida… La norma irlandese che punta a introdurre gli health warnings nelle etichette di vino, birra e alcolici sulla scorta di quanto avvenuto perle sigarette “viola il principio della libera circolazione delle merci con pesanti ripercussioni sul mercato interno ed effetti distorsivi sugli scambi intracomunitari”. A denunciarlo in una lettera al Commissario Ue al mercato interno, Therry Breton il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, e il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Il Governo italiano passa quindi subito al contrattacco dopo il via libera Ue alla normativa irlandese che punta a riportare sulle etichette di vino, birra e alcolici indicazioni come “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in maniera diretta”, e lo fa investendo della questione il Commissario Ue al mercato interno. La misura di Dublino, autorizzata da Bruxelles con un silenzio-assenso, punta ad equiparare il vino prodotto simbolo del made in Italy alimentare, alle sigarette con danni incalcolabili per un settore che in Italia vanta un fatturato di 14 miliardi di curo quasi 7 dei quali legati alle esportazioni. “La scelta di Dublino - si legge nella lettera di Tajani e Lollobrigida - non tiene conto delle criticità rappresentate dall’Italia e da altri (ben otto, ndr) Paesi membri sul progetto di regola tecnica che incide negativamente sulla libertà degli scambi e limita la libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione”. D’altro canto, è stato da più parti fatto notare, la previsione di alert salutistici sulle etichette degli alcolici commercializzati in Irlanda ma, almeno per il momento, non in altri Paesi Ue comporterebbe per i produttori di vino la necessità di realizzare un’etichettatura ad hoc per il mercato irlandese. “Al contempo - hanno aggiunto Tajani e Lollobrigida - appaiono decisamente modesti gli effetti in termini di prevenzione sanitaria non distinguendosi da ‘consumo moderato’ e ‘abuso’ di alcol”. L’Italia invece, come rimarcato dai due ministri, sostiene un approccio informativo, volto a educare i consumatori a comportamenti responsabilie a scelte consapevoli, moderando il consumo di bevande alcoliche nel quadro di uno stile di vita sano ed equilibrato, senza però l’adozione di misure nazionali di carattere arbitrario. “Chiediamo quindi un Suo intervento - hanno concluso Tajani e Lollobrigida nella lettera a Breton - a tutela del corretto funzionamento del mercato interno, in linea con la giurisprudenza della Corte di Giustizia europea che ha graniticamente ritenuto che tutte le misure di uno stato membro atte a impedire direttamente o indirettamente, gli scambi presenti e potenziali all’interno dell’unione abbiano effetto equivalente alle restrizioni quantitative e siano pertanto vietate. L’Italia resta disponibile a individuare soluzioni condivise con gli stati membri nel rispetto della normativa europea, confidando che la Commissione eserciti le proprie prerogative istituzionali a tutela del diritto unionale e dell’integrità del mercato interno.

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