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Il Sole 24 Ore

Vino, Veronafiere sbarca in Cina. A Shenzhen il Vinitaly asiatico … Per il vino in Cina qualcosa sta cambiando.Sembra infatti avviata a chiudersi la lunga fase che ha visto protagonisti dei consumi vini realizzati da grandi imbottigliatori internazionali (francesi, australiani, cileni, spagnoli e anche italiani) per le private labe) cinesi e peri quali la variabilechiave era il prezzo (con quotazioni tra i 20 e i 30 centesimi al litro) che potrebbe presto lasciare il posto a una fase nuova nella quale aumenta la domanda di vini di qualità, con una rintracciabilità e un’origine chiara, come anche la richiesta di vini a minore gradazione alcolica e di quelli naturali o biologici. È con queste premesse che si apre domani (e fino al 13 maggio), a Shenzhen, wine to Asia: l’appuntamento asiatico di Veronafiere dedicato al settore del vino e degli spirits. La manifestazione è in programma allo Shenzhen Convention & Exhibition Center di Futian e si svolgerà nell’ambito della Creater Bay Area Wine Week, salone diffuso dedicato al vino in 7 città che rappresentano il motore economico del paese con oltre 100 milioni di abitanti. Wine to Asia ospiterà 450 espositori da 27 paesi (100 cantine solo dall’Italia con un padiglione dedicato suddiviso per area produttiva), per complessive 1.500 etichette. All’appuntamento sono attesi oltre 15mila operatori cinesi, frutto di una campagna di incoming condotta da Veronafiere e Ice Agenzia e durata oltre due anni. “I nuovi trend che si stanno registrando sul vino in Cina - ha spiegato il generai manager di Veronafiere Greater China e responsabile di Wine to Asia. Simone Incontro - possono segnare una svolta per il made in Italy. I cinesi cominciano a chiedere informazioni sulle singole cantine e vogliono conoscere i produttori. Come sta crescendo la richiesta di vini naturali o biologici sui quali l’Italia vanta una leadership. Attenzione anche ai prodotti a bassa gradazione (inferiore agli ti gradi). Una fetta rilevante dei consumi di vino in Cina resta legata alla regalistica in occasione del Capodanno cinese, ma stanno crescendo tanto wine bare Ovine bistrot gestiti da cinesi ma che offrono cibo di stile occidentale (imperversano tartine con l’aringa e ‘burrata salad’) accompagnato da vini di qualità. “Da tempo - sottolinea il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo - Verona fiere è presente in Cina con una sede a Shanghai, monitorando il mercato e le tendenze in atto. Wine to Asia, che debutta quest’anno, serve a favorire e assecondare questa ripresa, oltre a garantire lo sviluppo delle relazioni e delle condizioni necessarie a intercettare le nuove rotte di un mercato che rimane il più interessante tra i Paesi emergenti nella domanda di vino globale. Siamo convinti che il mercato cinese possa ripartire dopo un biennio di forte flessione della domanda e perquesto focalizziamo l’attenzione non solo sul vino, ma anche ai cocktail, sulle proposte a basso contenuto alcolico”.

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