02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Amarone, accordo tra consorzio e produttori … Chiuso il contenzioso tra il Consorzio per la Tutela e la società famiglie storiche… Scoppia finalmente la pace in Valpolicella, la terra dell’Amarone. Il Consorzio perla Tutela dei Vini Valpolicella e la società Famiglie Storiche hanno definito ogni contenzioso pendente relativo all’utilizzo della Docg “Amarone della Valpolicella” e si sono ripromessi d’ora in avanti di agire, ciascuno per quanto di propria competenza, per lo sviluppo la tutela e la promozione dell’Amarone e degli altri vini della Valpolicella. Si chiude così una querelle esplosa nel 2009 quando un gruppo (allora erano io cantine poi diventate nel tempo 13) in polemica con la gestione della denominazione decisero di uscire dal Consorzio di tutela e fondare l’Associazione delle famiglie dell’Amarone d’Arte. Una rottura che fece rumore visto che ha coinvolto brand celebri sui mercati internazionali: da Allegrini a Masi, da Bridalgara a Musella, da Tommasi a Tedeschi, da Speri a Zenato. Da qui nacque però il passaggio alle carte bollate. Il Consorzio infatti ha contestato l'uso del termine “amarone” nel nome della nuova associazione. ll nome è infatti strettamente legato alla denominazione “Amarone della Valpolicella” e in quanto tale di proprietà esclusiva dei produttori della Docg e non utilizzabile in altro modo. Una interpretazione confermata dai magistrati che, in due sentenze del 2017 e del 2019 hanno imposto all’associazione di eliminare il termine “amarone” dalla loro denominazione che è così diventata solo “Famiglie Storiche”. Ma al di là dei termini restava l’anomalia di alcuni dei brand storici dell’Amarone in contrasto con il Consorzio. “Adesso finalmente si chiude questa anomalia - ha detto il presidente del Consorzio di tutela vini della Valpolicella (2.400 aziende, 8.600 ettari di vigneti e 600 milioni di euro di fatturato), Christian Marchesini -. Tutto era nato da una polemica mossa dalle Famiglie Storiche sul tema dei prezzi all’interno della denominazione. Un aspetto sul quale il Consorzio non ha poteri di intervento. Voglio ricordare che è stato possibile giungere a un accordo grazie al fatto che le sette cantine (Cantina di Soave, Cantina di Colognola, Sartori, Roccolo Grassi, Corte Figaretto, Corte Rugolin e Zimé) che avevano affiancato il Consorzio nella causa sull'uso del nome Amarone hanno rinunciato a possibili azioni di risarcimento danni». “Sono molto contento di aver chiuso questo accordo” - ha aggiunto il presidente delle Famiglie Storiche, Pierangelo Tommasi . “Un’intesa raggiunta nel rispetto reciproco e che mette al centro il bene della denominazione”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su